nomina revisore di un sorteggiato dipendente di partecipata
Inviato: 06/03/2015, 14:01A seguito del procedimento di estrazione per la nomina del revisore dei conti di questo Ente è stato proposto un candidato che ha in corso un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato (impiegata presso ufficio amministrativo) con società partecipata (ATO) da questo ente. Il Comune di una partecipazione dell'0,86 %.
L’art. 236 del Dlgs 18.08.2000 n. 267 “ Incompatibilità ed ineleggibilità dei revisori” al comma 1 richiama, per i revisori, le ipotesi di incompatibilità di cui al primo comma dell'articolo 2399 del codice civile (intendendosi per amministratori i componenti dell'organo esecutivo dell'ente locale).
L’art. 2399, primo comma, del Codice Civile prevede che “non possono essere eletti alla carica di sindaco e, se eletti, decadono dall'ufficio:
a) coloro che si trovano nelle condizioni previste dall'articolo 2382 [ossia l'interdetto, l'inabilitato, il fallito, o chi è stato condannato ad una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l'incapacità ad esercitare uffici direttivi];
b) il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori della società, gli amministratori, il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori delle società da questa controllate, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo;
c) coloro che sono legati alla società o alle società da questa controllate o alle società che la controllano o a quelle sottoposte a comune controllo da un rapporto di lavoro o da un rapporto continuativo di consulenza o di prestazione d'opera retribuita, ovvero da altri rapporti di natura patrimoniale che ne compromettano l'indipendenza”.
Con riferimento alla ipotesi di incompatibilità contemplata al punto c) innanzi riportato, verificato che la partecipazione del Comune nella società è tale da non consentire l’esercizio di controllo come normato dall’art. 2359 c.c., si propenderebbe per l’insussistenza di condizioni di incompatibilità, pur rilevando che intercorre con l’organismo partecipato un rapporto di natura patrimoniale (rapporto di lavoro dipendente) che potrebbe compromettere l’indipendenza nell’espletamento delle funzioni di revisore.
Si pertanto chiede il Vs. prezioso parere.
L’art. 236 del Dlgs 18.08.2000 n. 267 “ Incompatibilità ed ineleggibilità dei revisori” al comma 1 richiama, per i revisori, le ipotesi di incompatibilità di cui al primo comma dell'articolo 2399 del codice civile (intendendosi per amministratori i componenti dell'organo esecutivo dell'ente locale).
L’art. 2399, primo comma, del Codice Civile prevede che “non possono essere eletti alla carica di sindaco e, se eletti, decadono dall'ufficio:
a) coloro che si trovano nelle condizioni previste dall'articolo 2382 [ossia l'interdetto, l'inabilitato, il fallito, o chi è stato condannato ad una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l'incapacità ad esercitare uffici direttivi];
b) il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori della società, gli amministratori, il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori delle società da questa controllate, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo;
c) coloro che sono legati alla società o alle società da questa controllate o alle società che la controllano o a quelle sottoposte a comune controllo da un rapporto di lavoro o da un rapporto continuativo di consulenza o di prestazione d'opera retribuita, ovvero da altri rapporti di natura patrimoniale che ne compromettano l'indipendenza”.
Con riferimento alla ipotesi di incompatibilità contemplata al punto c) innanzi riportato, verificato che la partecipazione del Comune nella società è tale da non consentire l’esercizio di controllo come normato dall’art. 2359 c.c., si propenderebbe per l’insussistenza di condizioni di incompatibilità, pur rilevando che intercorre con l’organismo partecipato un rapporto di natura patrimoniale (rapporto di lavoro dipendente) che potrebbe compromettere l’indipendenza nell’espletamento delle funzioni di revisore.
Si pertanto chiede il Vs. prezioso parere.