TuttoPA.it

due coniugi proprietari al 50% residenti nell'aire, il marito è deceduto e la moglie residente sempre nell'aire eredita con le figlie la restante quota del 50%. la moglie invoca sul restante 33% il diritto di abitazione previsto dall?art.540 del codice civile quale coniuge superstite.
Faccio presente che sulla sua quota parte (67%) questo ufficio le ha applicato l'esenzione in quanto pensionata estera e sul 33% ha emesso avviso di accertamento alle figlie.
Essendo la signora residente nell'AIRE può invocare il beneficio di cui all'art.540 del codice civile.

A mio avviso ha ragione la signora. Il diritto di abitazione è costituito per legge senza distinzione di aire o meno, dunque il soggetto passivo è la signora. Poi sul quanto debba pagare, a quel punto si valuta il suo status di aire e se è pensionata anche quello....

Il diritto di abitazione del coniuge superstite si costituisce sulla casa coniugale.

Essendo AIRE, ed avendo quindi la residenza all'estero, l'immobile in Italia, a mio parere, non può essere la loro casa coniugale.

anche davide79 la pensa come te Lucio

http://www.tuttopa.it/viewtopic.php?f=7&t=11926

rileggendo l'art.540 c.c. effettivamente si parla di casa adibita a residenza familiare, dunque mi sa che avete ragione voi

Salve a tutti,
ritorno sull'argomento: non sono convinto che per gli Aire un'abitazione del coniuge superstite non possa essere considerata prima casa.. l'assimilazione ad abitazione principale esiste e non vedo differenza tra un Aire che l'ha sempre posseduta ed un Aire che l'aveva per esempio al 50% e poi con la morte del coniuge acquisisce i 4/6 della proprietà.. è sempre assimilata alla prima casa. Che non sia realmente casa coniugale era vero anche quando era in vita il coniuge poi deceduto, se l'assimilazione poteva valere prima, non vedo perchè non possa valere dopo.

art.540

Al coniuge, anche quando concorra con altri chiamati, sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare (2)


(2) Per casa si intende quella ABITATA in maniera prevalente e duratura dalla famiglia.

DanieleZ ha scritto:Salve a tutti,
ritorno sull'argomento: non sono convinto che per gli Aire un'abitazione del coniuge superstite non possa essere considerata prima casa.. l'assimilazione ad abitazione principale esiste e non vedo differenza tra un Aire che l'ha sempre posseduta ed un Aire che l'aveva per esempio al 50% e poi con la morte del coniuge acquisisce i 4/6 della proprietà.. è sempre assimilata alla prima casa. Che non sia realmente casa coniugale era vero anche quando era in vita il coniuge poi deceduto, se l'assimilazione poteva valere prima, non vedo perchè non possa valere dopo.

sei ovviamente libero di mantenere le tue convinzioni

per la verità non sono convinto di nulla...
il mio dubbio è che se è come dici, allora perchè gli aire fino al 2013 potevano assimilare una abitazione alla prima casa mentre in caso di decesso di uno dei due non lo è più?
se mi citi che la casa deve essere abitata in maniera prevalente e duratura dalla famiglia, cosa distingue i miei due casi da cui sono partito?

perchè si trattata di una "assimilazione"

*edit