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Buongiorno,
mi è sorto un dubbio, forse sciocco,
un fallimento si chiude con la vendita di un opificio (cat. D), il curatore quando va a versare l'imu e la tasi dovuti per lgli anni successivi alla sentenza, versa scindendo quota statale e comunale o sono entrate spettanti interamente al comune?

credo che debba versare rispettando quota statale e quota comunale perché non si tratta di versare a seguito di accertamento. E' come se versasse IMU e TASI ordinari perché l'obbligo del versamento sorge nel momento in cui si realizza la compravendita

Per l'imposta pre-fallimento ci si insinua emettendo avvisi di accertamento (quindi nessuna quota statale), perché dopo il fallimento dovrebbe essere diverso?

Mentre i crediti ante fallimento è giusto vengano accertati per preludere all'insinuazione nella massa passiva, l'esigibilità dell'imposta è sospesa per il periodo che intercorre tra la dichiarazione di fallimento e il trasferimento dei beni, sono crediti prededucibili e non dovrebbero essere accertati se il curatore rispetta i termini per il pagamento.

Comma 6, art. 10 d. lgs 504/1992, recante la disciplina dell’Ici, richiamato ai fini IMU dall’articolo 9, comma 7 del d lgs 23/2011:
«Per gli immobili compresi nel fallimento o nella liquidazione coatta amministrativa il curatore o il commissario liquidatore, entro novanta giorni dalla data della loro nomina, devono presentare al comune di ubicazione degli immobili una dichiarazione attestante l’avvio della procedura. Detti soggetti sono, altresì, tenuti al versamento dell’imposta dovuta per il periodo di durata dell’intera procedura concorsuale entro il termine di tre mesi dalla data del decreto di trasferimento degli immobili».

Mariposa ha scritto:credo che debba versare rispettando quota statale e quota comunale perché non si tratta di versare a seguito di accertamento. E' come se versasse IMU e TASI ordinari perché l'obbligo del versamento sorge nel momento in cui si realizza la compravendita

quindi non è corretto emettere avvisi nei confronti del fallimento ?

noi l'abbiamo fatto in via cautelativa, per evitare la decorrenza dei termini in caso dalla vendita dei beni del fallito non si riesca a realizzare la somma delle imposte, ma il curatore ci chiede di annullare gli atti di accertamento

Quindi confermate, che deve essere versata la quota statale e la quota comunale con i codici ordinari e non tutto al comune come per gli accertamenti? Ho ora un caso e non vorrei sbagliare

E' un versamento ordinario e segue le norme ordinarie.
Si deve versare sia la quota comune che quota stato.
Cambia solo la scadenza.