tributi23 ha scritto:la categoria c/7 non è prevista a livello regionale.
Addirittura a livello regionale?
Kaleb ha scritto:ci sono Comuni in cui la categoria C/7 non esiste e in tal caso un immobile non potrebbe essere accatastato in questa categoria
Non si può accatastare, senza il condizionale. "Da noi" ad esempio manca la categoria catastale B/1: dove si accatasta la Caserma dei Carabinieri?
Tornando alla situazione esposta da tributi23 (fan di MJ?), è una bella grana!
In ordine di priorità:
1) per i nuovi accastamenti suggerisco di fare come il nostro tecnico che ha accatastato la caserma, indicando nel DOCFA: "censito in categoria C/6 per surroga in quanto la categoria C/7 non è presente nel quadro tariffario del comune". E' l'unico modo per vedere da adesso in avanti cosa doveva essere C/7 ma che non poteva essere scritto come tale. Ovviamente questa informazione non è rilevabile automaticamente da nessuna parte, purtroppo potrai leggerlo solo spulciando una ad una le pratiche DOCFA disponibili su SISTER (ex Portale dei Comuni). Vero è anche che non lo si può imporre, quindi se anche manca quella dicitura si può accettare comunque il punto 2)
2) per le situazioni già presenti in catasto, butto lì una dichiarazione IMU con le (tanto da me adorate) annotazioni che ricalcano la dicitura che si metterebbe sul DOCFA: "censito in categoria C/6 per surroga in quanto la categoria C/7 non è presente nel quadro tariffario del comune", indicando nella casella Caratteristiche il codice 6, chiudendo un occhio, anche due, in questa fase, o almeno dando la possibilità al contribuente che riceve un avviso di accertamento di poter sanare/chiarire la sua situazione. Controlli? Grana pure quella: dovresti visionare ogni planimetria catastale (per il passato vai di interrogazioni SISTER a raffica) e vedere se è davvero una tettoia o un garage oltre il primo. Non tirerei in ballo le autocertificazioni perché il titolare non ha le competenze tecniche per definire un immobile C/6 o C/7 (anche se a naso ci si potrebbe arrivare), tanto che gli atti di aggiornamento catastale sono riservati ai professionisti abilitati, non possono essere fatti nemmeno dal proprietario (salvo che non sia anche un professionista abilitato, mi sembra chiaro). Secondo aspetto: a fronte di un'autodichiarazione se si contesta la natura di C/7 entra in gioco l'aspetto penale: si è dichiarato il falso, ma come ripeto a mio avviso non è nemmeno autodichiarabile.
2) "attivare / sollecitare / costringere" l'ufficio del territorio ad aggiornare il quadro tariffario prevedendo anche la categoria C/7. Mi sembra di capire che la situazione sia diffusa a livello territoriale locale: probabilmente potreste avere voce più grossa se si muovesse che so... l'ANCI Regionale, magari di comune accordo con gli albi/ordini professionali. Dico questo perché ritengo improbabile che l'esigenza, più che legittima, di un singolo Comune (inteso come territorio, non come l'entità amministrativa) possa dare risultati in tempi ragionevoli. Nel senso che se aspettano la ridefinizione del sistema catastale quando diventerà perfetto, rappresentativo della reatà, in modo da rendere la tassazione immobiliare giusta (è lo slogan di ogni riforma del catasto che periodicamente torna alla ribalta)... sì, non proseguo con le opinioni personali.
PS: le annotazioni in dichiarazione andrebbero eliminate nella parte in cui si prevede che contengano elementi essenziali per l'IMU e sostituite dalle più classiche delle caselline da barrare. Eh, lo so, ad ogni modifica normativa che introduce nuove fattispecie agevolative bisogna modificare il modello IMU. Non è così forse anche per Unico? Quanti comuni ancora comprano centinaia di modelli da mettere a disposizione dei contribuenti? Si prende l'ultimo modello approvato e via con stampe/fotocopie in proprio, rigorosamente in bianco e nero.
Ed ora mi fermo perché mi sto perdendo. Magari più tardi torno sull'argomento.