Così recitava il titolo di un articolo del SOLE24ORE del 16 Ottobre u.s.
Di fronte alla legge di stabilità 2015 e fatti due conti ci rendiamo immediatamente conto come questa stima (Patto alleggerito del 70%) fosse lontana anni luce dalla realtà.
Limitando il discorso al solo 2015 la riduzione all' 8,6% della percentuale di calcolo degli obiettivi di patto riduce - come logico - in modo sensibile (nel mio caso quasi dimezza) l'obiettivo da raggiungere.
Ma, come purtroppo già accaduto negli scorsi anni, mentre una mano concede un'altra meno benevolmente sottrae.
Anzitutto il consistente taglio dei 1.200 ML al fondo di solidarietà comunale (art. 1 c. 435 della Legge di Stabilità) toglie letteralmente la "terra da sotto i piedi" a comuni come il mio che, lo scorso anno erano stati costretti, per rispettare il patto, ha riscuotere molte più entrate rispetto a quelle che sarebbero servite per il mero pareggio di bilancio.
Ora l'obiettivo da raggiungere è più facile ma al contempo scendono le risorse disponibili.
Ecco così che (nel caso del mio comune) metà del beneficio sui conti patto viene immediatamente riassorbito dal nuovo taglio al FSC, cui si cumulano i maggiori tagli ex art. 16 c. 6 DL. 95/2012 (+ 100 ML) ed ex art. 47 c. 8 DL. 66/2014 (+ 188 ML circa)
Ma non finisce qui. Perchè il contributo compensativo gettito IMU terreni agricoli (art. 1 c.711 della L. 147/2013) era previsto solo per il 2014.
Ed ecco così che il mio Comune, che si trova in zona di pianura a forte vocazione agricola, praticamente azzera ogni beneficio.
In tutto il contesto del Patto poi davvero non si comprende:
- a beneficio di chi lo Stato riconosce la possibilità di applicare per un anno ancora gli oneri di urbanizzazione in parte corrente?
- a beneficio di chi alza di nuovo il livello di possibile indebitamento ? (anzi lo incoraggia prevedendo la possibilità di rimborsare gli interessi dei mutui nuovi).
Sono entrambe le operazioni in netto contrasto col patto, chi se le può permettere?
Viene da rispondere: chi del patto se ne infischia, fa le opere e poi non liquida le fatture per aspettare interventi come quelli dell'ultimo periodo del comma 484 (art. 1 Legge stabilità 2015) che prevede la possibilità per le Regioni di cedere spazi utili a coloro che hanno "debiti commerciali di parte capitale maturati alla data del 30/06/2014".
Debiti che non sono stati pagati per mancanza di liquidità?... o per eludere il patto...
Vabbè, al lavoro ragionieri.
Ciao
Giorgio