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Messaggioda ITA » 07/06/2016, 13:05

Buongiorno si un ente ha ricevuto l'assegnazione di un contributo a rendicontazione nell'anno 2015 e non avendo fatto nulla la spesa per la realizzazione dell'opera è andata in avanzo vincolato con problemi ai fini del pareggio di bilancio. Se sempre nel 2015 l'ente dice che il contributo sarà esigiblile nel 2016 avrà la seguente situazione??

nel 2015 ribalta il contributo e si genererà un FPV in entrata
nel 2016 ci sarà il contributo in entrata e FPV in uscita

quindi nessun vantaggio ai fini pareggio.

Qualcuno mi sa dire se è corretto??

Grazie
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Re: FPV

Messaggioda mcmurtry » 08/06/2016, 11:32

Se il contributo è a rendicontazione e il soggetto assegnante è - come penso probabile - un ente in contabilità armonizzata sia l'entrata che la spesa ritengo vadano iscritte nelle annualità in cui la spesa è esigibile.

Per cui:
a) nel 2015 non si avrà alcun accertamento (a meno che il contributo sia stato anche erogato....ma allora non sarebbe a rendicontazione) e non si avrà alcun impegno;
b) nel 2016 ci sarà il contributo in entrata di competenza e la previsione in spesa di competenza. Se la spesa è esigibile in più anni anche l'entrata andrà di pari passo.

In altri termini, se siamo di frotne a un contributo a rendicontazione assegnato da un ente in contabilità armonizzato entrata e spesa vanno in parallelo e non si genera FPV.
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Re: FPV

Messaggioda ITA » 08/06/2016, 14:01

Purtroppo il contributo è stato accertato nell'anno 2015 e la relativa spesa è andata in avanzo vincolato non essendoci neppure la progettazione; Ora ci sono problemi di pareggio. Anche riuscendo a ribaltare il contributo al 2016 ai fine pareggio non cambierebbe nulla??

Grazie
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Re: FPV

Messaggioda Andrea74 » 08/06/2016, 16:09

L'accertamento e la conservazione a residui attivi non sono in linea con il principio contabile.
Ti suggerirei di reiscrivere le previsioni in entrata e in uscita nel 2016 (e eventualmente anni successivi secondo cronoprogramma).
Con il rendiconto 2016, stralcerai il residuo attivo 2015 relativo al contributo, il che ti annullerà l'avanzo vincolato.
In questo modo, oltre a rispettare i principi, non avrai impatto sul pareggio di bilancio.
Non c'è nemmeno elusione del patto 2015, trattandosi di contributo c/capitale e quindi valendo la cassa.
Certo, andrà motivata la doppia iscrizione, ma l'incertezza nella prima applicazione dei principi può essere difendibile.
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Re: FPV

Messaggioda mcmurtry » 09/06/2016, 9:06

Andrea74 ha scritto:L'accertamento e la conservazione a residui attivi non sono in linea con il principio contabile.
Ti suggerirei di reiscrivere le previsioni in entrata e in uscita nel 2016 (e eventualmente anni successivi secondo cronoprogramma).
Con il rendiconto 2016, stralcerai il residuo attivo 2015 relativo al contributo, il che ti annullerà l'avanzo vincolato.
In questo modo, oltre a rispettare i principi, non avrai impatto sul pareggio di bilancio.
Non c'è nemmeno elusione del patto 2015, trattandosi di contributo c/capitale e quindi valendo la cassa.
Certo, andrà motivata la doppia iscrizione, ma l'incertezza nella prima applicazione dei principi può essere difendibile.


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Re: FPV

Messaggioda GiglioCdC » 15/06/2016, 16:47

Andrea74 ha scritto:L'accertamento e la conservazione a residui attivi non sono in linea con il principio contabile.
Ti suggerirei di reiscrivere le previsioni in entrata e in uscita nel 2016 (e eventualmente anni successivi secondo cronoprogramma).
Con il rendiconto 2016, stralcerai il residuo attivo 2015 relativo al contributo, il che ti annullerà l'avanzo vincolato.
In questo modo, oltre a rispettare i principi, non avrai impatto sul pareggio di bilancio.
Non c'è nemmeno elusione del patto 2015, trattandosi di contributo c/capitale e quindi valendo la cassa.
Certo, andrà motivata la doppia iscrizione, ma l'incertezza nella prima applicazione dei principi può essere difendibile.


Ho alcuni casi analoghi che mi trascino dal riaccertamento straordinario fatto nel 2014 essendo ente in sperimentazione da quell'anno. La difficoltà a suo tempo di definire se i contributi regionali relativi ai finanziamenti erano o meno a rendicontazione mi sta generando ora non pochi problemi ai fini del pareggio-patto, poichè sono stati mantenuti in avanzo ed ora ho difficoltà di applicazione. La Regione non era in sperimentazione nel 2014, le erogazioni di tale contributo avvengono con modalità precise (prima tranche in acconto del 10% all'approvazione del programma del finanziamento che quindi sono già stati riscossi da tempo, la seconda tranche in acconto del 40% al momento dell'approvazione della consegna dei lavori alla ditta appaltatrice, ulteriore 40% al raggiungimento del 50% dei lavori svolti e da documentare con apposita rendicontazione, ed infine il 10% finale è erogato a seguito della comunicazione alla Regione del CRE/collaudo dell'opera). Quasi tutti i finanziamenti regionali seguono queste modalità.
Ora il principio contabile punto 3.6 lett. c. chiarisce che i contributi a rendicontazione:
"Sono costituiti dai trasferimenti erogati annualmente a favore di un’amministrazione sulla base della rendicontazione delle spese sostenute, e di una precedente formale deliberazione/determinazione dell’ente erogante di voler finanziare la spesa “a rendicontazione”. La Regione non li aveva definiti a rendicontazione e teoricamente, quindi, contributi di questo genere non sarebbero tali. Pur tuttavia, trattandosi di scadenze di attribuzione fissate dall'ente erogatore che dipendono comunque dall'andamento dei lavori dell'ente percipiente, riterrei di poter correttamente considerarli alla stregua di contributi a rendicontazione. E quindi seguire la stessa modalità che ha citato Andrea. Alcuni colleghi mi hanno precisato che, agendo sugli equilibri finanza-patto, sarebbe meglio, a scanso di equivoci, richiedere un parere ad Arconet o Corte dei Conti. Voi che ne pensate?
GiglioCdC
 
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Re: FPV

Messaggioda GiglioCdC » 17/06/2016, 11:54

GiglioCdC ha scritto:
Andrea74 ha scritto:L'accertamento e la conservazione a residui attivi non sono in linea con il principio contabile.
Ti suggerirei di reiscrivere le previsioni in entrata e in uscita nel 2016 (e eventualmente anni successivi secondo cronoprogramma).
Con il rendiconto 2016, stralcerai il residuo attivo 2015 relativo al contributo, il che ti annullerà l'avanzo vincolato.
In questo modo, oltre a rispettare i principi, non avrai impatto sul pareggio di bilancio.
Non c'è nemmeno elusione del patto 2015, trattandosi di contributo c/capitale e quindi valendo la cassa.
Certo, andrà motivata la doppia iscrizione, ma l'incertezza nella prima applicazione dei principi può essere difendibile.


Ho alcuni casi analoghi che mi trascino dal riaccertamento straordinario fatto nel 2014 essendo ente in sperimentazione da quell'anno. La difficoltà a suo tempo di definire se i contributi regionali relativi ai finanziamenti erano o meno a rendicontazione mi sta generando ora non pochi problemi ai fini del pareggio-patto, poichè sono stati mantenuti in avanzo ed ora ho difficoltà di applicazione. La Regione non era in sperimentazione nel 2014, le erogazioni di tale contributo avvengono con modalità precise (prima tranche in acconto del 10% all'approvazione del programma del finanziamento che quindi sono già stati riscossi da tempo, la seconda tranche in acconto del 40% al momento dell'approvazione della consegna dei lavori alla ditta appaltatrice, ulteriore 40% al raggiungimento del 50% dei lavori svolti e da documentare con apposita rendicontazione, ed infine il 10% finale è erogato a seguito della comunicazione alla Regione del CRE/collaudo dell'opera). Quasi tutti i finanziamenti regionali seguono queste modalità.
Ora il principio contabile punto 3.6 lett. c. chiarisce che i contributi a rendicontazione:
"Sono costituiti dai trasferimenti erogati annualmente a favore di un’amministrazione sulla base della rendicontazione delle spese sostenute, e di una precedente formale deliberazione/determinazione dell’ente erogante di voler finanziare la spesa “a rendicontazione”. La Regione non li aveva definiti a rendicontazione e teoricamente, quindi, contributi di questo genere non sarebbero tali. Pur tuttavia, trattandosi di scadenze di attribuzione fissate dall'ente erogatore che dipendono comunque dall'andamento dei lavori dell'ente percipiente, riterrei di poter correttamente considerarli alla stregua di contributi a rendicontazione. E quindi seguire la stessa modalità che ha citato Andrea. Alcuni colleghi mi hanno precisato che, agendo sugli equilibri finanza-patto, sarebbe meglio, a scanso di equivoci, richiedere un parere ad Arconet o Corte dei Conti. Voi che ne pensate?


Mi cito di nuovo direttamente. Ho parlato anche con il mio segretario e con qualche collega.
Riterrei che, poichè, le modalità di erogazione del contributo in questione sono fissate dalla Regione con scadenze anche sugli esercizi successivi e sono quasi tutte anticipate rispetto ai presumibili SAL, cancellerò i residui dall'avanzo 2016 in sede di riaccertamento e reiscrivo ora in competenza le somme nel 2016 e 2017 in base alle scadenze, correlandovi le spese in base al cronoprogramma che mi comunicherà il serv. tecnico (attivando a meno FPV).
Si tratta di una revisione dei presupposti per il mantenimento dei residui attivi nonostante le somme siano ancora crediti, ma tuttavia non avrà impatti sui vincoli di finanza pubblica in quanto è un'applicazione delle regole meglio rispondente all'armonizzazione in presenza di informazioni dettagliate in modo più preciso rispetto al momento delle verifiche pe ril riaccertamento straordinario.
Quindi dal canto mio ritengo che la procedura sia corretta.
Mi piacerebbe che Paolo o altri potessero confermare o meno la mia opinione.
Vi ringrazio.
GiglioCdC
 
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