mcmurtry ha scritto:Probabilmente ho capito davvero male io....ma:
1) per l'IVA in conto vendite non cambia nulla
2) al fornitore paghi solo l'imponibile e non anche l'IVA
3) per l'IVA fai mandato comunque al titolo 1 e contabilizzi con pari reversale in entrata al titolo 3, creando così la disponibilità finanziaria per lo stanziamento per il versamento dell'IVA all'erario in sede di liquidazione
4) fai partecipare l'imposta non versata al fornitore alla liquidazione periodica ai sensi dell'articolo 5, comma 2 del decreto attuativo;
5) certamente non avrai più l'IVA a credito ma con il meccanismo di contabilizzazione di cui al punto 3) avrai creato la disponibilità finanziaria per i versamenti IVA in sede di liquidazione periodica
Come ho scritto in altro posto spero di non aver preso un solenne granchio....ma altrimenti ci troveremmo di fronte a un clamoroso "scippo"
Facciamo chiarezza:
Il tuo esempio si riferisce a fattura conto acquisti e non vendite.
Facciamo il conto della serva , riprendo il mio esempio di sole 2 movimentazioni, una in conto vendita ( corrispettivo con iva 10% e una per unica fattura conto acquisti iva 22%.
Conto vendite ( Corr.vo ) Conto acquisti ( Fattura )
100+10 100 + 22
In base all'art. 5 del decreto , le fatture per beni e servizi dovranno essere annotate nel registro di cui agli art. 23 e 24.
Ergo:
Registrazione:
Conto acquisti Conto Vendite
100 + 22 100 + 22 Inversione contabile e registrazione fattura c\aq in c\vend
100 + 10 il mio unico corrispettivo di entrata
_________________________________
Tot. iva 22 iva 32 differenza di 10 che altro non è che l'iva del mio corrispettivo
Quindi l'iva di €. 22 la avrò versata , l'iva 10 del mio corrispettivo la devo versare , Tot. iva versata €. 32
Ora splittiamo a dx splittiamo a sx i conti non tornano , il mio credito iva che risulterebbe a fine 2014 di €.12
con questa nuova gestione contabile va in "saccoccia".
Vi prego, svegliatemi se valutate che sto vaneggiando.