Parere su delibera

Parere su delibera

Messaggioda Robertsardinia » 16/10/2019, 18:57

Ciao, l'amministrazione intende acquisire delle aree private che confinano con una piazza pubblica, così da ingrandire la piazza e rifare la pavimentazione.
Vorrebbero scrivere in delibera che la cessione da parte dei privati è gratuita e in cambio il Comune riconosce un'esenzione a vita sul pagamento della Cosap.

Non mi pare sia fattibile ma non trovo materiale per una motivazione.
Chi mi aiuta?
Grazie
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Re: Parere su delibera

Messaggioda AsproMonte » 17/10/2019, 9:14

Inizia a prevedere nel regolamento COSAP questa esenzione prima di tutto ;)

Ma poi mi chiedo perché i privati che cedono l'area al comune dovrebbero aver bisogno di un'occupazione suolo pubblico su una piazza destinata a parcheggio :?
Dove finisce la logica inizia la ferrovia (e la contabilità armonizzata)!
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Re: Parere su delibera

Messaggioda Robertsardinia » 17/10/2019, 9:21

La piazza non è posteggio ma ci sono attività e bar
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Re: Parere su delibera

Messaggioda SOLVECOAGULA » 24/10/2019, 1:47

In linea di principio il cosap potrebbe anche essere suscettibile di rinunciabilita' da parte dell'ente, mentre la tosap - essendo un tributo - sicuramente no. Ciò detto, va regolamentata l'esenzione come dice il collega. (Alche tutto secondo me si fermerà già qua perché come farete a regolamentare erga omnes che le cessioni di aree cittadine implichino canone cosap gratuito?)

MA, un passo indietro: innanzitutto la cessione prospettata non è per nulla gratuita, poiché implica una minore entrata. Due, cosa significa "a vita"? Finché vive il cedente? O l'attività?

Non si capisce inoltre se chi cederebbe l'area continuerebbe esattamente sulla parte ceduta l'attività senza pagare il cosap solo su di essa o (anche) altrove o addirittura ovunque e comunque.

Ad ogni modo: di fatto è un acquisto di immobile pagandolo con minori entrate correnti.

Le entrate a cui l'ente rinuncia - dai pochi dati a disposizione - non sono determinabili. Non è determinabile il lasso di tempo di rinuncia, potrebbe essere un anno come un eone.
Non si comprende nemmeno se è determinabile l'oggetto (solo sull'area ceduta o anche su altre aree? Quanti metri quadri?)

Mancando - non so se mancano anche a te - questi parametri, non è determinabile la minore entrata ne nell'adesso né nel futuro, e poiché il parere che devi dare concerne i riflessi diretti e anche indiretti (per es. i costi sulla manutenzione ordinaria futuri), che parere si può mai dare se non c'è nulla di neanche lontanamente calcolabile?

Solo sulla base degli elementi forniti il parere non può essere nemmeno richiesto, secondo me, perché manca ogni fondamento per una valutazione.
Se tu ne hai di ulteriori, devi poter comprendere il "valore" o esatto o ragionevolmente prevedibile del peso che la scelta comporta in un periodo che però appare teoricamente infinito, ovvero non solo nel triennio del bilancio, bensì anche in un periodo ignoto (cioè chi ti dice che fra 10 anni non avrai bisogno di quell'entrata??).
Da cui SECONDO ME - a meno di una sicurezza odierna e tangibile che si tratterrà SEMPRE e COMUNQUE di una cifretta irrisoria - mi guarderei bene dall' esprimere un parere positivo poiché nulla sai dei bisogni correnti fra 10 anni o anche prima.
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