TuttoPA.it

Salve.

pongo il seguente quesito:

una sentenza di condanna costituisce debito fuori bilancio (art. 194 co.1 lett.a).
l'ente ha circa 120 giorni dalla notifica per il riconoscimento.

SE

la sentenza non perviene tramite l'avvocato della parte vittoriosa,

MA

perviene da parte dell'avv. esterno del comune....

si deve cmq dar seguito all'iter di riconoscimento oppure si deve attendere la notifica da parte dell'avv. di parte?

secondo me SI DEVE procedere,
ma n mio collega dice......e se non lo notificherà mai l'avv. di parte?

grazie

non mi pare possibile fare come gli struzzi ed occorre riconoscere in riferimento alla osservanza della sentenza

rispolvero questa discussione:

mi chiedono un riferimento normativo.

perchè si deve ottemperare anche alle sentenze non notificate?


capisco la logica del buon senso....ma vorrei un'appiglio normativo

grazie della pazienza...

sta diventando un caso di stato.....

Per Scheggia:
Se proprio vuoi un riferimento normativo, è sufficiente il comma 6 dell'art. 153 del TUEL - come modificato dall'art. 3, comma 1, lett. f), n. 1, del D.L. n. 174/2012 - che prevede l'obbligo della segnalazione "... ove si rilevi che la gestione delle entrate o delle spese correnti evidenzi il costituirsi di situazioni ... tali da pregiudicare gli equilibri del bilancio "", ed è evidente che una sentenza di condanna incide negativamente sugli equilibri di bilancio; ovviamente dopo la segnalazione dovranno seguire tutti i conseguenti adempimenti (da parte degli uffici, della Giunta e del Consiglio).
Il richiamo al termine di 120 giorni è improprio: esso vale solamente a "bloccare" la procedura esecutiva, che inizia con la notifica, a cura del creditore, della sentenza in formula esecutiva (art. 14 del DL n. 669/1996).
Ricorda comunque che se la parte vittoriosa procederà alla notifica, ci sarà un aggravio - talvolta notevole - delle spese, e quindi della somma che in definitiva l'Ente dovrà pagare: di tale maggiore esborso qualcuno sarà ritenuto responsabile (e cioè chi non si è adoperato per tempo per evitare tale maggiore onere, il che equivale a dire chi non ha provveduto agli atti occorrenti per il pagamento della somma prevista in sentenza).