Richiesta di rinvio del termine per l’approvazione del rendi

COMUNE DI ___________________
PROVINCIA DI _______________
Preg.mo On.le
Paolo Gentiloni
Presidente del Consiglio dei Ministri
presidente@pec.governo.it
Preg.mo Sen.
Domenico Minniti
Ministro dell’Interno
gabinetto.ministro@pec.interno.it
Preg.mo On.le
Giampiero Bocci
Sottosegretario Ministero dell’Interno
bruno.strati@interno.it
Oggetto: Richiesta di rinvio del termine per l’approvazione del rendiconto 2016.
Onorevole Presidente, Onorevole Ministro, Onorevole Sottosegretario,
come è senz’altro noto, tutti i Comuni con popolazione non inferiore a 5.000 abitanti sono tenuti, entro il prossimo 30 aprile, termine previsto per l’approvazione del rendiconto 2016, alla complessa operazione di riclassificazione e rivalutazione dell’inventario e del patrimonio risultante alla data del 1° gennaio 2016, resa obbligatoria dal Principio contabile all. 4/3 al D.Lgs 118/2011.
Si tratta infatti di un’operazione prodromica all’adozione del sistema di contabilità economico-patrimoniale e altresì alla predisposizione dei nuovi schemi di conto economico e di stato patrimoniale.
Tali operazioni si stanno rilevando tuttavia molto più complesse del previsto, sia per la necessità da parte degli uffici di assimilare correttamente i nuovi criteri di valutazione, che sovente richiedono analisi molto dettagliate ed il ricorso ad apposite perizie di stima, e sia per la difficoltà ed i ritardi con cui le stesse case di software riescono ad adeguarsi alle modifiche normative.
A ciò si devono aggiungere tutte le complessità connesse all’assestamento di fine anno, richieste dal principio contabile, che sovente necessitano di difficoltose operazioni extracontabili e la revisione di tutte le scritture contabili registrate nel corso dell’anno, tenuto conto del non sempre perfetto funzionamento della matrice di correlazione.
Tutto ciò si aggiunge all’obbligo di redigere quest’anno per la prima volta (almeno per la maggior parte degli Enti) il rendiconto con i nuovi modelli della contabilità "armonizzata", caratterizzati dal proliferare di allegati non sempre semplici da gestire e non sempre tempestivamente forniti dai software.
Allegati che, come ad esempio la relazione sulla gestione, richiedono quest’anno una vastità di informazioni tale che il solo mero elenco occupa intere pagine.
Peraltro, la disciplina di tali documenti è in continua evoluzione normativa, anche per il 2016, come dimostra l’annunciato decreto correttivo recentemente licenziato dalla Commissione ARCONET.
Non va poi dimenticata la vicinanza della scadenza del bilancio di previsione, chiusosi solo pochi giorni fa, la cui redazione ha profondamente assorbito gli uffici finanziari.
Le complesse operazioni di chiusura del rendiconto 2016 sono rese ancora più ardue dalla delicata situazione in cui vertono i servizi finanziari degli Enti Locali, già compromessi dal blocco del turn over e oggi messi a dura prova dalle nuove norme sull’armonizzazione contabile.
Quest’ultima riforma, seppure adottata con i più nobili intenti, ha finito per irrigidire le procedure contabili, introducendo si nuove e più precise regole, ma accrescendo altresì gli adempimenti da porre in essere.
Le regole della nuova contabilità sono spesso il frutto di un complesso coordinamento di diverse fonti.
In più di un’occasione una medesima questione è affrontata dal D.Lgs 118/2011, dal D.Lgs 267/2000, dai principi contabili e da pareri ARCONET, sovente utilizzando formulazioni non del tutto coincidenti che spiazzano anche il più esperto in materia.
A questo diluvio normativo si aggiungono i numerosi prospetti da allegare al bilancio o al rendiconto o da utilizzare per le comunicazioni al tesoriere, sovente di tutt’altro che facile compilazione.
La riforma inoltre non si è limitata a sovraccaricare le ragionerie comunali di compiti e procedure nuove, ma ha di fatto “azzerato” le già poche certezze in materia contabile degli altri uffici comunali, determinando una crescente e continua richiesta di assistenza all’ufficio ragioneria anche per la compilazione del più banale atto di impegno della spesa.
Inoltre, gli uffici finanziari degli Enti Locali sono costretti ad affrontare quotidianamente nuovi e spesso ripetitivi adempimenti, senza che siano eliminati quelli già esistenti, con la conseguenza di dover inviare ad esempio diverse comunicazioni degli stessi dati a soggetti diversi.
Basti pensare all’introduzione della banca dati della pubblica amministrazione, ai questionari della Corte dei Conti, agli obblighi di pubblicazione dei dati di bilancio, dei dati sulla tempestività dei pagamenti, nonché del dettaglio dei pagamenti effettuati in base alle nuove regole del D.Lgs 33/2013.
Adempimenti la cui mancata esecuzione viene sovente pesantemente sanzionata dalle norme di legge.
E’ per le sopra esposte motivazioni, associandomi alla richiesta già inviata da Associazioni rappresentative degli Enti Locali, al competente Ministero, si chiede un congruo rinvio del termine per l’approvazione del rendiconto 2016 per tutti i comuni, in considerazione anche delle gravose conseguenze che graverebbero sugli Enti in caso di mancata approvazione del rendiconto nei termini, alle quali si aggiunge da quest’anno il divieto temporaneo di procedere all’assunzione del personale, introdotta dal D.L. 113/2016.
RingraziandoLa per l’attenzione e confidando nel Suo interessamento, l’occasione è gradita per porgerLe cordiali saluti.
Il Responsabile del Servizio Finanziario IL SINDACO
(______________________) (______________________)
Data____________
PROVINCIA DI _______________
Preg.mo On.le
Paolo Gentiloni
Presidente del Consiglio dei Ministri
presidente@pec.governo.it
Preg.mo Sen.
Domenico Minniti
Ministro dell’Interno
gabinetto.ministro@pec.interno.it
Preg.mo On.le
Giampiero Bocci
Sottosegretario Ministero dell’Interno
bruno.strati@interno.it
Oggetto: Richiesta di rinvio del termine per l’approvazione del rendiconto 2016.
Onorevole Presidente, Onorevole Ministro, Onorevole Sottosegretario,
come è senz’altro noto, tutti i Comuni con popolazione non inferiore a 5.000 abitanti sono tenuti, entro il prossimo 30 aprile, termine previsto per l’approvazione del rendiconto 2016, alla complessa operazione di riclassificazione e rivalutazione dell’inventario e del patrimonio risultante alla data del 1° gennaio 2016, resa obbligatoria dal Principio contabile all. 4/3 al D.Lgs 118/2011.
Si tratta infatti di un’operazione prodromica all’adozione del sistema di contabilità economico-patrimoniale e altresì alla predisposizione dei nuovi schemi di conto economico e di stato patrimoniale.
Tali operazioni si stanno rilevando tuttavia molto più complesse del previsto, sia per la necessità da parte degli uffici di assimilare correttamente i nuovi criteri di valutazione, che sovente richiedono analisi molto dettagliate ed il ricorso ad apposite perizie di stima, e sia per la difficoltà ed i ritardi con cui le stesse case di software riescono ad adeguarsi alle modifiche normative.
A ciò si devono aggiungere tutte le complessità connesse all’assestamento di fine anno, richieste dal principio contabile, che sovente necessitano di difficoltose operazioni extracontabili e la revisione di tutte le scritture contabili registrate nel corso dell’anno, tenuto conto del non sempre perfetto funzionamento della matrice di correlazione.
Tutto ciò si aggiunge all’obbligo di redigere quest’anno per la prima volta (almeno per la maggior parte degli Enti) il rendiconto con i nuovi modelli della contabilità "armonizzata", caratterizzati dal proliferare di allegati non sempre semplici da gestire e non sempre tempestivamente forniti dai software.
Allegati che, come ad esempio la relazione sulla gestione, richiedono quest’anno una vastità di informazioni tale che il solo mero elenco occupa intere pagine.
Peraltro, la disciplina di tali documenti è in continua evoluzione normativa, anche per il 2016, come dimostra l’annunciato decreto correttivo recentemente licenziato dalla Commissione ARCONET.
Non va poi dimenticata la vicinanza della scadenza del bilancio di previsione, chiusosi solo pochi giorni fa, la cui redazione ha profondamente assorbito gli uffici finanziari.
Le complesse operazioni di chiusura del rendiconto 2016 sono rese ancora più ardue dalla delicata situazione in cui vertono i servizi finanziari degli Enti Locali, già compromessi dal blocco del turn over e oggi messi a dura prova dalle nuove norme sull’armonizzazione contabile.
Quest’ultima riforma, seppure adottata con i più nobili intenti, ha finito per irrigidire le procedure contabili, introducendo si nuove e più precise regole, ma accrescendo altresì gli adempimenti da porre in essere.
Le regole della nuova contabilità sono spesso il frutto di un complesso coordinamento di diverse fonti.
In più di un’occasione una medesima questione è affrontata dal D.Lgs 118/2011, dal D.Lgs 267/2000, dai principi contabili e da pareri ARCONET, sovente utilizzando formulazioni non del tutto coincidenti che spiazzano anche il più esperto in materia.
A questo diluvio normativo si aggiungono i numerosi prospetti da allegare al bilancio o al rendiconto o da utilizzare per le comunicazioni al tesoriere, sovente di tutt’altro che facile compilazione.
La riforma inoltre non si è limitata a sovraccaricare le ragionerie comunali di compiti e procedure nuove, ma ha di fatto “azzerato” le già poche certezze in materia contabile degli altri uffici comunali, determinando una crescente e continua richiesta di assistenza all’ufficio ragioneria anche per la compilazione del più banale atto di impegno della spesa.
Inoltre, gli uffici finanziari degli Enti Locali sono costretti ad affrontare quotidianamente nuovi e spesso ripetitivi adempimenti, senza che siano eliminati quelli già esistenti, con la conseguenza di dover inviare ad esempio diverse comunicazioni degli stessi dati a soggetti diversi.
Basti pensare all’introduzione della banca dati della pubblica amministrazione, ai questionari della Corte dei Conti, agli obblighi di pubblicazione dei dati di bilancio, dei dati sulla tempestività dei pagamenti, nonché del dettaglio dei pagamenti effettuati in base alle nuove regole del D.Lgs 33/2013.
Adempimenti la cui mancata esecuzione viene sovente pesantemente sanzionata dalle norme di legge.
E’ per le sopra esposte motivazioni, associandomi alla richiesta già inviata da Associazioni rappresentative degli Enti Locali, al competente Ministero, si chiede un congruo rinvio del termine per l’approvazione del rendiconto 2016 per tutti i comuni, in considerazione anche delle gravose conseguenze che graverebbero sugli Enti in caso di mancata approvazione del rendiconto nei termini, alle quali si aggiunge da quest’anno il divieto temporaneo di procedere all’assunzione del personale, introdotta dal D.L. 113/2016.
RingraziandoLa per l’attenzione e confidando nel Suo interessamento, l’occasione è gradita per porgerLe cordiali saluti.
Il Responsabile del Servizio Finanziario IL SINDACO
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