Pagina 1 di 1

L'ennesimo bidone.

MessaggioInviato: 29/09/2017, 20:12
da ivano
Da qualche mese sono in pensione. Ovviamente non sento alcuna nostalgia per il lavoro. Ogni tanto,avendo un familiare consigliere comunale,leggo qualche notizia sui piccoli comuni.
Oggi leggevo che hanno approvato la nuova legge. Geniali !!! A parte che mi è venuto subito in mente il famoso "clik day", altra stronzata colossale.
Se poi guardiamo le risorse a disposizione c'è proprio da ridere: 2/3 mila euro l'anno....
Non un accenno ad una necessaria semplificazione normativa ed all'abolizione di adempimenti contabili assurdi ed inutili.
Saluti e buon lavoro.

Re: L'ennesimo bidone.

MessaggioInviato: 30/09/2017, 15:26
da ROMEO14
ivano ha scritto:Da qualche mese sono in pensione. Ovviamente non sento alcuna nostalgia per il lavoro. Ogni tanto,avendo un familiare consigliere comunale,leggo qualche notizia sui piccoli comuni.
Oggi leggevo che hanno approvato la nuova legge. Geniali !!! A parte che mi è venuto subito in mente il famoso "clik day", altra stronzata colossale.
Se poi guardiamo le risorse a disposizione c'è proprio da ridere: 2/3 mila euro l'anno....
Non un accenno ad una necessaria semplificazione normativa ed all'abolizione di adempimenti contabili assurdi ed inutili.
Saluti e buon lavoro.


Ma il bello è che nessuno dei vari "GIORNALONI" che riporta la notizia si è preso la briga di quantificare esattamente i fondi messi a disposizione. Si parla di 100 milioni di euro in 10 anni e basta. Poi nella parte descrittiva la solita.. tanta, troppa fuffa propagandistica. Pensare che lo stesso Realacci era stato relatore di una proposta nel 2004 che prevedeva una marcata semplificazione burocratica per i piccoli Comuni. Solo l'ANPCI "timidamente" su Italia Oggi accenna qualcosa (timidamente perchè c'era anche un loro rappresentante nel gruppo di proposta della Legge).

Da intervista alla Biglio:
«Una legge di principio che riconosce l’importante ruolo che i piccoli comuni svolgono sul territorio nazionale, che favorisce, promuove, tutela, valorizza, contrasta lo spopolamento eccetera. Per garantire tutto questo stanzia 100 milioni, spalmati su sette anni, poco più di uno stipendio lordo mensile di un impiegato comunale per ogni piccolo comune. Però possiamo considerarlo un primo passo.

ANDIAMO BENE..un primo passo??!!!

Nel proseguo dell'intervista però afferma anche:

Una legge che ha avuto un iter lungo e sofferto, che abbiamo tanto atteso che nega il principio per cui è nata, utilizzata per secondi fini. Questo fa male!».

Un po' di coerenza sig.ra Biglio.. e di coraggio.

E' un secondo porcellum.

Re: L'ennesimo bidone.

MessaggioInviato: 04/10/2017, 9:04
da Raggio84
Buondì a tutti i colleghi,
condivido un documento dell'Asmel a proposito (la frase in grassetto l'ho evidenziata io):
Napoli, 29 settembre 2017
- Ai Sig.ri Sindaci/ Presidenti e
Assessori degli Enti soci
- Ai Segretari/Direttori Generali
Loro Indirizzi
COMUNICATO AI SOCI
La legge sui piccoli Comuni:
un capolavoro di ipocrisia e di bigottismo normativo
Il Parlamento ha approvato in via definitiva il ddl 2541 “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni” dopo una gestazione lunga 10 anni.
Franca Biglio, la combattiva Presidente dell’ANPCI, l’Associazione dei piccoli Comuni, l’ha definita una legge di principio che riconosce l’importante ruolo che i piccoli comuni svolgono sul territorio nazionale. Si tratta, infatti, di una svolta storica dopo anni di tentativi per costringere i Comuni minori alle Unioni o Fusioni obbligatorie. Mentre le proposte di legge sulle fusioni obbligatorie non hanno avuto successo nelle aule parlamentari, la legge sulle Unioni coatte del 2010 maggio non ha sinora trovato pratica attuazione ed è ormai in stallo davanti alla Corte Costituzionale, dopo che il TAR Lazio ha accolto tutte le eccezioni di incostituzionalità, ben 11, presentate da ASMEL.
Ci sarebbe da esultare per la svolta rappresentata da una legge ricca di disposizioni miranti alla valorizzazione ed alla tutela delle piccole realtà locali, e con la quale il Parlamento finalmente smette di inseguire il “pensiero unico” espresso dall’ANCI, che si era spinta con l’ex Presidente Piero Fassino ad invocare l’azzeramento dei Comuni con meno di 15 mila abitanti. Ma analizzando nel concreto il contenuto della legge, emerge un bel contenitore, desolatamente vuoto di contenuti.
Vengono stanziati a sostegno delle belle intenzioni, ben 100 milioni di euro diluiti in 7 anni: 10 milioni per il 2017 e 15 nei successivi sei anni. Nei Comuni sotto i 5 mila abitanti vivono 10 milioni di italiani, cui viene offerto dunque l’equivalente di un caffè all’anno in considerazione del loro disagio! Se si sommano i bilanci dei piccoli comuni si ottiene un totale di circa 5 miliardi l’anno. A fronte dei quali i 15 milioni annui rappresentano lo 0,3 %. Un modo per misurare la credibilità di una classe politica, che si sbraccia per intestarsi una legge votata all’unanimità, tranne due
astenuti. Si dirà che le risorse sono poche e una legge non si giudica solo per gli aspetti economici.
Ma allora passiamo ad analizzare gli aspetti non economici.
La legge con 17 articoli, 53 commi e 20.302 parole ricorda ai piccoli Comuni che sono pieni di opportunità: essi possono (ripetuto 37 volte), potranno (3), sono autorizzati (1), è consentito (1) hanno la possibilità (14), hanno facoltà (8), si riconosce loro (1), in favore/o a favore (8).
Un esempio su tutti: All’art. 4, la legge “consente” ai piccoli comuni, interventi per il recupero e riqualificazione dei centri storici e promozione di alberghi diffusi. Nientemeno! Il legislatore non si è accorto che nel nostro sistema gli Enti locali già possono, già sono autorizzati, già è loro consentito, nell’ambito delle normative di rango superiore, di decidere autonomamente come organizzarsi, predisporre piani di sviluppo, cooperare con altri Enti, salvaguardare le proprie specificità e tradizioni ecc. In sostanza, come declinare i principi dell’autonomia locale affermati nella Costituzione.
La logica che ha ispirato gli estensori della legge è, alle solite, quella prescrittiva e dirigista che infesta ormai da decenni la nostra produzione legislativa, e che ASMEL bolla come “bigottismo normativo”. Nel nostro caso, hanno impiegato oltre 10 anni per raccogliere “consigli utili” rivolti agli amministratori dei piccoli Comuni. I quali non ne sentono affatto il bisogno. Mantengono da sempre il presidio di oltre la metà del territorio italiano e garantiscono servizi e rappresentanza a 10 milioni di italiani, malgrado una normativa asfissiante, piena di vincoli ed adempimenti (il Prof. Gios, dell’Università di Trento, ne ha contati circa 1.500), che pontifica su tutto, senza tener conto che i grandi Comuni sono cosa ben diversa dai Comuni montani. Malgrado tutto ciò, hanno sempre dimostrato di riuscire a individuare soluzioni e a dare risposte aderenti al “genius loci”. Sono in grado di dispensare ai Soloni romani migliaia di “consigli utili” già operativi, senza bisogno di una legge ipocrita perché sostanzialmente si limita a declamare intenzioni pie, senza cogliere le reali esigenze dei Comuni minori.
Comuni che chiedono almeno semplificazioni, perché ormai impiegano più tempo per adempiere che per funzionare!
Stavolta, però, l’ipocrisia torna a vantaggio dei piccoli Comuni. Dopo una legge che declama il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni, sarà difficile per l’ANCI continuare ad invocarne l’azzeramento ex-lege. Infatti, vista la mala parata, ANCI ha ripiegato da tempo sulla proposta di un robusto sistema di incentivazione e premialità rivolto ai Comuni che accettino di fondersi o di entrare in un’Unione.
Non a caso, la legge prescrive che i fondi stanziati vadano assegnati prioritariamente ai piccoli Comuni che provvederanno ad accorparsi in Unioni o Fusioni!
Ammesso e non concesso che il 10% dei Comuni ceda al ricatto, essi potranno contare su risorse aggiuntive pari a 15 euro annui per abitante. Un caffè al mese, una miseria. Scendendo all’1%, il gruzzolo diventa più interessante, ma i risultati, in termini di accorpamento “spontaneo”, semmai ci saranno, risulteranno risibili. Anche perché bisogna prima accorparsi per poter partecipare al bando per spartirsi risorse tanto misere. Peraltro, la norma sugli incentivi è scritta male e risulterà di difficile applicazione. Non ne parliamo, perché, come dice il proverbio, è meglio sedersi sulla riva del fiume ed aspettare.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Il Segretario generale
Francesco Pinto

Re: L'ennesimo bidone.

MessaggioInviato: 04/10/2017, 17:22
da ROMEO14
LA FUFFA

cco, in estrema sintesi, il contenuto del ddl Piccoli Comuni

L’articolo 1 enuclea le finalità del ddl, che riguarda i Comuni con popolazione residente fino a 5.000 abitanti, provvedendo alla definizione di ‘Piccolo Comune’.

L’articolo 2 reca disposizioni in materia di attività e servizi.

L’articolo 3 istituisce un Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni, per il finanziamento di investimenti per una serie di finalità. Il Fondo ha una dotazione di 10 milioni per il 2017 e di 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023.

L’articolo 4 concerne il recupero e la riqualificazione dei centri storici e la promozione di alberghi diffusi mediante interventi integrati pubblici e privati.

L’articolo 5 prevede l’adozione di misure volte all’acquisizione e alla riqualificazione di immobili al fine di contrastare l’abbandono di terreni e di edifici in stato di abbandono o di degrado.

L’articolo 6 consente la stipula di intese per l’acquisizione di case cantoniere e la realizzazione di circuiti e itinerari turistico-culturali.

L’articolo 7 prevede la possibilità di stipulare convenzioni con diocesi della Chiesa cattolica e con altre confessioni religiose per la salvaguardia e il recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari degli enti ecclesiastici o degli enti delle confessioni religiose civilmente riconosciuti.

L’articolo 8 detta norme per lo sviluppo della rete in banda ultra larga.

L’articolo 9 del ddl sui Piccoli Comuni contiene disposizioni relative ai servizi postali e all’effettuazione di pagamenti.

L’articolo 10 concerne l’adozione di iniziative volte a garantire la distribuzione dei quotidiani anche nei piccoli Comuni.

Ai sensi dell’articolo 11, i piccoli Comuni potranno promuovere il consumo e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta o a chilometro utile.

Secondo quanto previsto dall’articolo 12, essi destineranno specifiche aree per la realizzazione dei mercati agricoli per la vendita diretta.

L’articolo 13 reca disposizioni in materia di attuazione delle politiche di sviluppo, tutela e promozione delle aree rurali e montane, mentre l’articolo 14 concerne la programmazione di iniziative finalizzate alla promozione cinematografica in favore dei piccoli Comuni.

L’articolo 15 prevede la predisposizione di un Piano per l’istruzione destinato alle aree rurali e montane.

L’articolo 16 contiene la clausola di invarianza finanziaria, mentre l’articolo 17 dispone che nei confronti delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano le disposizioni del ddl trovino applicazione compatibilmente a quanto previsto dai rispettivi statuti.


LA BEFFA

A chi critica l’esiguità del Fondo istituito Realacci ribatte: “Il fondo lo avrei fatto anche a zero: pur se in sede di Legge di Bilancio si dovrà fare una battaglia” per ottenere più risorse a favore dei Piccoli Comuni “quello che è importante è il cambiamento nella maniera in cui si guarda al futuro dell’Italia, a questo importante e prezioso segmento del Paese”. :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Re: L'ennesimo bidone.

MessaggioInviato: 04/10/2017, 20:27
da Raggio84
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Re: L'ennesimo bidone.

MessaggioInviato: 29/01/2021, 13:32
da Rag.
ciao,
sono stati individuati i 5518 piccoli comuni beneficiari dei contributi (legge Realacci). Ma si tratterebbe solo di entrate in conto capitale che voi sappiate?

grazie grazie

Re: L'ennesimo bidone.

MessaggioInviato: 29/01/2021, 18:07
da ullifa

Re: L'ennesimo bidone.

MessaggioInviato: 29/01/2021, 20:20
da Kaleb
Beh, dai, nel 2021 15 milioni di euro per 5.518 Comuni .. un cifrone, in media circa un buono-pasto al giorno per Ente :shock: :roll: :mrgreen: