TuttoPA.it

Egregi colleghi,
nel corso del 2018 l'Ufficio tecnico ha adottato diversi impegni di spesa per prestazioni a "cavallo" tra il 2018 ed il 2019 ma imputando tutto al 2018 e non, come si richiede, ad ogni anno per la propria quota parte secondo l'esigibilità, ed il responsabile di ragioneria (che non era il sottoscritto) ha regolarmente apposto il visto.
Mi chiedevo se fosse corretto, riguardo al 2019, provvedere ad un nuovo impegno per detto anno e sistemare la cosa , o se altrimenti non si configuri un debito fuori bilancio, visto che l'impegno non era regolare.
Grazie.

Claudio68 ha scritto:Egregi colleghi,
nel corso del 2018 l'Ufficio tecnico ha adottato diversi impegni di spesa per prestazioni a "cavallo" tra il 2018 ed il 2019 ma imputando tutto al 2018 e non, come si richiede, ad ogni anno per la propria quota parte secondo l'esigibilità, ed il responsabile di ragioneria (che non era il sottoscritto) ha regolarmente apposto il visto.
Mi chiedevo se fosse corretto, riguardo al 2019, provvedere ad un nuovo impegno per detto anno e sistemare la cosa , o se altrimenti non si configuri un debito fuori bilancio, visto che l'impegno non era regolare.
Grazie.

Il rendiconto è già approvato?

Escluderei il debito fuori bilancio, in quanto non si rientra in nessuna delle casistiche, tassative, di cui all'articolo 194 del TUEL.

Nel caso in cui il rendiconto 2018 non sia stato ancora approvato sarebbe possibile reimputare le spese per esigibilità in sede di riaccertamento ordinario.

Laddove, invece, il rendiconto non fosse approvato la soluzione di riassumere gli impegni di spesa con finanziamento sul 2019 e conseguente eliminazione dei residui passivi in sede di rendiconto 2019 mi sembra corretta.

Il rendiconto non è ancora stato approvato.
I vostri suggerimenti sono preziosissimi.
Ritenete dal punto di vista contabile corrette entrambe le strade che avete proposto ? Visto che il rendiconto è ancora da approvare, ho la possibilità di scegliere la migliore a questo punto.
Grazie mille.

Claudio68 ha scritto:Il rendiconto non è ancora stato approvato.
I vostri suggerimenti sono preziosissimi.
Ritenete dal punto di vista contabile corrette entrambe le strade che avete proposto ? Visto che il rendiconto è ancora da approvare, ho la possibilità di scegliere la migliore a questo punto.
Grazie mille.

Se non è stato approvato il rendiconto (bene!) la domanda più precisa da fare è se sia stato adottato il riaccertamento ordinario, che è la fase prodromica all'approvazione del rendiconto.
1) Se no -> reimputazione motivata attraverso FPV. Ovviamente stiamo parlando presupponendo che sia un impegno reimputabile! Pertanto dovresti dare qualche elemento in più di cosa si tratta. Opera pubblica? Finanziata da trasferimenti, mutuo ecc.? Entrata corrente finanziata da entrata vincolata?
Il solo dato che citi, ovvero che sia un impegno da parte dell'ufficio tecnico, non è sufficiente per aiutarti di più.

2) Se si, a mio avviso nulla vieta un'ulteriore delibera di riaccertamento ordinario correttiva-integrativa della precedente, sempre che poi ovviamente i lavori a valle per il rendiconto ne tengano conto. Non ne ho mai vista una, ma amministrativamente gli errori esistono ed esistono anche gli atti correttivi in autotutela.

(Una volta chiuso il rendiconto, non si può più procedere a riaccertamenti e reimputazioni, ma fino a quel momento un riaccertamento integrativo secondo me non è in astratto vietato).

Ri-sottolineo in ogni caso: sempre che sia un impegno reimputabile secondo il l'allegato 4/2 al 118/11.
La reimputabilità attraverso FPV ha una casistica abbastanza ampia di casi tassativamente previsti.

Nel caso di impegno non reimputabile, non vedo altra strada che tagliare il residuo e assumerne uno nuovo.

Condivido totalmente l'ottimo post di Solvecoagula

Anch'io condivido in toto.

Il riaccertamento non è ancora stato approvato, pertanto ho ampia libertà di azione per così dire....
Trattasi di normale impegno di spesa di parte corrente (incarico di terzo responsabile impianti termici) per un periodo che va da settembre 2018 a giugno dell'anno successivo, ed impegnato tutto sul 2018, mentre ovviamente doveva essere pro quota sul 2018 e la corrispondente parte sul 2019.
Da questo punto di vista, non mi pare sussistano i presupposti per una variazione di esigibilità, mi parrebbe più corretta una eliminazione del residuo ed un nuovo impegno sul 2019.
L'importante è che anche per voi non si sia in presenza di un DFB.
Grazie, nuovamente, a tutti.

Claudio68 ha scritto:Il riaccertamento non è ancora stato approvato, pertanto ho ampia libertà di azione per così dire....
Trattasi di normale impegno di spesa di parte corrente (incarico di terzo responsabile impianti termici) per un periodo che va da settembre 2018 a giugno dell'anno successivo, ed impegnato tutto sul 2018, mentre ovviamente doveva essere pro quota sul 2018 e la corrispondente parte sul 2019.
Da questo punto di vista, non mi pare sussistano i presupposti per una variazione di esigibilità, mi parrebbe più corretta una eliminazione del residuo ed un nuovo impegno sul 2019.

Assolutamente si: eliminare e nuovo impegno.

Claudio68 ha scritto:L'importante è che anche per voi non si sia in presenza di un DFB.
Grazie, nuovamente, a tutti.

Un attimo. L'insussistenza di un DFB era espressa da un collega nel caso che ci fossero i presupposti per una reimputazione.
Come hai giustamente analizzato, non vi sono, e ciò che manca è l'impegno per l'anno 2019.
A questo punto, IN GENERALE, ciò che conta, è se l'ordinativo per quest'anno sia stato già effettuato e/o la prestazione sia stata già eseguita e, se si, quanto questo emerge nei documenti di spesa emessi dal fornitore in relazione alle date dell'atto di impegno che dovete fare.

Purtroppo non ti giova nemmeno l'art 183 comma 2 che garantisce la non necessità di ulteriori atti in casi specifici. Purtroppo non mi sembra che un servizio come quello in questione rientri nelle lettere a, b, c di questo comma. Nella a e nella b sicuramente no, rimarrebbe la c, ma per "somministrazione" si deve intedere, temo, solo la somministrazione di cose, ai sensi dell'art. 1559 del codice civile.

è possibile fare nel 2020 una variazione di esigibilità su un impegno 2019 parte corrente(no investimenti, non entrata vincolata) relativo ad una prestazione non effettuata nell'anno 2019 per motivi imputabili al prestatore e cambiare il termine di esigibilità al 31/12/2020 con nuovo impegno nel 2020?
ho trovato che alcuni comuni fanno questo tipo di determine , ma non ne capisco il motivo