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DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE

MessaggioInviato: 04/06/2015, 10:35
da STELLA2000
Il Ns. Ente ha accertato un disavanzo di amministrazione dopo il riaccertamento straordinario dei residui determinato come segue:
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 31 DICEMBRE 2014 DETERMINATO NEL RENDICONTO 2014 446.206,75

RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 1° GENNAIO 2015 - DOPO IL RIACCERTAMENTO
STRAORDINARIO DEI RESIDUI (k) 495.870,81
PARTE ACCANTONATA FCDE (i) 1.282.148,33
VINCOLI DERIVANTI DA LEGGI E PRINCIPI CONTABILI (L) 57.330,44
PARTE DESTINATA A SPESA D’INVESTIMENTO (M) 97.372,19
Totale parte disponibile (N)= (K)-(I)-(L)-(M) -940.980,15
Con delibera di C.C. si andrà a ripianare il disavanzo di amministrazione di €940.980,15, in 30 rate annue dell’importo di €31.366,01.
Nel bilancio di previsione 2015, oltre a prevedere lo stanziamento di €31.366,01 tra le spese correnti, è possibile destinare l’avanzo di €57.330,44 per finanziare i vincoli di legge?
E’ possibile destinare l’avanzo per spese d’investimento per finanziare il disavanzo?

Re: DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE

MessaggioInviato: 04/06/2015, 10:36
da Paolo Gros
non e' possibile

Re: DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE

MessaggioInviato: 04/06/2015, 10:55
da STELLA2000
Questo significa che, se l'ente deve finanziare delle spese che avrebbero dovuto essere finanziate con l'avanzo derivante da specifici vincoli di legge (es. contributo regionale), ora si dovranno finanziare con entrate proprie?

Re: DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE

MessaggioInviato: 04/06/2015, 12:15
da paola63
ABBIAMO PRESENTATO UN QUESITO SULLA POSSIBILITA' DI RIDURRE IL MAGGIOR DISAVANZO TRAMITE LA RIDUZIONE DELLA QUOTA GENERICAMENTE DESTINATA AGLI INVESTIMENTI ED IL VIMINALE HA COSI' RISPOSTO:
" QUANTO ALLA MODALITA' DI RIPIANO DEL MAGGIOR DISAVANZO DA DEFINIRE CON DELIBERA CONSILIARE DA ADOTTARE TEMPESTIVAMENTE E COMUNQUE ENTRO 45 GIORNI DALLA DATA DELLA DELIBERA DEL RIACCERTAMENTO, SI RITIENE CHE QUELLA PROSPETTATA, SIA UNA POSSIBILE E CORRETTA INTERPRETAZIONE DELLE MODALITA' PREVISTE DALL'ART. 3 DEL CITATO DECRETO MINISTERIALE"
Di conseguenza, credo che il maggior disavanzo possa comunque essere coperto riducendo la quota destinata agli
investimenti, anche in un'unica soluzione.

Re: DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE

MessaggioInviato: 04/06/2015, 14:38
da giuliaag
paola63 ha scritto:ABBIAMO PRESENTATO UN QUESITO SULLA POSSIBILITA' DI RIDURRE IL MAGGIOR DISAVANZO TRAMITE LA RIDUZIONE DELLA QUOTA GENERICAMENTE DESTINATA AGLI INVESTIMENTI ED IL VIMINALE HA COSI' RISPOSTO:
" QUANTO ALLA MODALITA' DI RIPIANO DEL MAGGIOR DISAVANZO DA DEFINIRE CON DELIBERA CONSILIARE DA ADOTTARE TEMPESTIVAMENTE E COMUNQUE ENTRO 45 GIORNI DALLA DATA DELLA DELIBERA DEL RIACCERTAMENTO, SI RITIENE CHE QUELLA PROSPETTATA, SIA UNA POSSIBILE E CORRETTA INTERPRETAZIONE DELLE MODALITA' PREVISTE DALL'ART. 3 DEL CITATO DECRETO MINISTERIALE"
Di conseguenza, credo che il maggior disavanzo possa comunque essere coperto riducendo la quota destinata agli
investimenti, anche in un'unica soluzione.


Se il consiglio delibera in tal senso, a questo punto non occorre inserire il disavanzo nella parte uscita del bilancio di previsione 2015. Ma cambierà solo la composizione del mio avanzo (minore avanzo destinato agli investimenti, avanzo libero zero).
Confermate?

Re: DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE

MessaggioInviato: 05/06/2015, 8:20
da paola63
Si anche io ho pensato la stessa cosa. In realta' su questo argomento non c'e' nessuna spiegazione. Ma non vedo altra possibilita' che riscrivere la destinazione dell' avanzo diminuendo gli investimenti e azzerando il disavanzo. Non penso di inserire niente a Bilancio 2015. Spero sia corretto.

Re: DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE

MessaggioInviato: 05/06/2015, 16:25
da Cesare
Anche noi faremo così, abbiamo un "maggior disavanzo" derivante da accantonamenti al FCDE, quindi utilizziamo parte dell'avanzo vincolato al 31/12/2014 "generico per investimenti" per annullare il maggior disavanzo.
All'1/1/2015 siamo comunque in situazione di avanzo post riaccertamento.
Sostanzialmente la ripartizione dell'avanzo 1/1/2015 tra i vari vincoli vede diminuire quelli per investimenti in modo da arrivare al "totale parte disponibile" pari a zero.