a Sorpresa...

Da un articolo di oggi sul SOLE XXIV ORE relativo ai debiti della PA.
[b]I debiti residui[/b]
A dimostrazione che il problema dell'arretrato non è affatto concluso ci sono anche le richieste monitorate da alcune Regioni per la seconda fase, ovvero per i debiti accumulati fino a dicembre 2014 e nel 2015. L'esempio più clamoroso è quello della Sardegna dove sono fermi 619 milioni, 32 volte la somma effettivamente liberabile. In Emilia Romagna «servono» ora 162 milioni a fronte dei 18 sbloccati ora. «Esempi che confermano ancora una volta - spiega ancora l'Ance - la situazione di difficoltà provocata dal Patto di stabilità interno nel pagamento dei debiti di parte capitale da parte della Pa». E infatti il Patto è ancora la principale causa di slittamento dei pagamenti secondo l'ultima indagine congiunturale dei costruttori. In cui si segnala che, per vedere saldata una fattura nel primo semestre di quest'anno, servono 4 mesi oltre i termini di legge: 117 i giorni di ritardo, scesi solo di cinque rispetto al 2014.
La ripartizione
A sorpresa, gli enti con disponibilità bloccate si trovano soprattutto al Centro-Sud (si veda la cartina). Il 48% degli enti del Sud ha fatto richiesta; a questi si aggiungono il 47% del Centro. Il problema degli arretrati tocca «solo» il 23% delle amministrazioni locali del Nord. In tutto - spiega lo studio Ance - «sono circa 2.100 gli enti locali che hanno presentato richiesta di allentamento del Patto di stabilità interno». «Il 35% - continua il documento - ha dichiarato di avere ancora debiti maturati più di 10 mesi fa bloccati» .
Quello che l'articolista non capisce è che il problema dei debiti arretrati della PA dipende solo in parte dalla mancanza di liquidità. Il problema dei debiti arretrati della PA dipende dal fatto che molti Comuni se ne fregano e strafregano del patto di stabilità e mandano avanti opere il cui pagamento è incompatibile con gli obiettivi del patto.
Le fatture restano nei cassetti, si producono certificazioni di rispetto del patto false e si aspetta che una nuova norma consenta di pagare quello che non doveva essere impegnato.
Con buona pace dei fessi che si sono sbattuti per programmare, impegnare e pagare nel rispetto delle norme di legge.
Amen
GIorgio
[b]I debiti residui[/b]
A dimostrazione che il problema dell'arretrato non è affatto concluso ci sono anche le richieste monitorate da alcune Regioni per la seconda fase, ovvero per i debiti accumulati fino a dicembre 2014 e nel 2015. L'esempio più clamoroso è quello della Sardegna dove sono fermi 619 milioni, 32 volte la somma effettivamente liberabile. In Emilia Romagna «servono» ora 162 milioni a fronte dei 18 sbloccati ora. «Esempi che confermano ancora una volta - spiega ancora l'Ance - la situazione di difficoltà provocata dal Patto di stabilità interno nel pagamento dei debiti di parte capitale da parte della Pa». E infatti il Patto è ancora la principale causa di slittamento dei pagamenti secondo l'ultima indagine congiunturale dei costruttori. In cui si segnala che, per vedere saldata una fattura nel primo semestre di quest'anno, servono 4 mesi oltre i termini di legge: 117 i giorni di ritardo, scesi solo di cinque rispetto al 2014.
La ripartizione
A sorpresa, gli enti con disponibilità bloccate si trovano soprattutto al Centro-Sud (si veda la cartina). Il 48% degli enti del Sud ha fatto richiesta; a questi si aggiungono il 47% del Centro. Il problema degli arretrati tocca «solo» il 23% delle amministrazioni locali del Nord. In tutto - spiega lo studio Ance - «sono circa 2.100 gli enti locali che hanno presentato richiesta di allentamento del Patto di stabilità interno». «Il 35% - continua il documento - ha dichiarato di avere ancora debiti maturati più di 10 mesi fa bloccati» .
Quello che l'articolista non capisce è che il problema dei debiti arretrati della PA dipende solo in parte dalla mancanza di liquidità. Il problema dei debiti arretrati della PA dipende dal fatto che molti Comuni se ne fregano e strafregano del patto di stabilità e mandano avanti opere il cui pagamento è incompatibile con gli obiettivi del patto.
Le fatture restano nei cassetti, si producono certificazioni di rispetto del patto false e si aspetta che una nuova norma consenta di pagare quello che non doveva essere impegnato.
Con buona pace dei fessi che si sono sbattuti per programmare, impegnare e pagare nel rispetto delle norme di legge.
Amen
GIorgio