Unborn ha scritto:...Ci fu un parere anche del MEF in tal senso oltre a qualche sentenza mi pare.
Non ricordo sentenze a tal proposito ma può trattarsi di una mia lacuna, anzi è la situazione più probabile.
Sul parere del MEF invece confermo, esiste. Però non sta né in cielo né in terra.
Cominciamo con la definizione di unità immobiliare
Decreto Ministero delle Finanze del 2 gennaio 1998 n. 28
L’unità immobiliare è costituita da una porzione di fabbricato, o da un fabbricato, o da un insieme di fabbricati, ovvero da un’area che, nello stato in cui si trova e secondo l’uso locale, presenta potenzialità di autonomia funzionale e reddituale.
Nel momento in cui una porzione è concessa in locazione è anche di fatto dimostrato (non solo potenzialità) che ha autonomia funzionale e reddituale -> accatastamento separato.
Si ritrae da (parte di) un fabbricato un reddito come comunemente definito. Perché trattare allo stesso modo chi non ha un incasso dal proprio fabbricato perché adibito ad abitazione principale e chi invece ha questa fonte di entrata supplementare? Ok, l'IMU non è un'imposta sul reddito ma è sotto gli occhi di tutti che le due situazioni rappresentano due indici di capacità contributiva diversa (ecco che ho tirato in ballo la Costituzione). L'uguaglianza di cui all'articolo 3 della Costituzione significa anche che a situazione diversa si applicano trattamenti diversi. Chi porta a casa un po' di affitto da una parte della casa in cui abita è in una situazione diversa da chi in quella casa ci abita e basta e non ha alcun "arricchimento ulteriore".
(ricchezza, reddito, capacità contributiva sono tre concetti diversi, cerco di esprimermi comunque decentemente)
Ok, poi tanti anni fa la Cassazione disse che l'abitazione principale può essere costituita da più unità immobiliari distintamente iscritte in catasto (ed ecco che ritorna quel senso di inadeguatezza per non capire un concetto così chiaro anziché trovarlo in contrasto con la definizione che ne dava l'ICI), distruggendo di fatto l'equivalenza abitazione principale = 1 fabbricato che da misero ragioniere avevo desunto da
Dalla imposta dovuta per l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo
(articolo 8 - comma 2 - D.Lgs 504/1992) quando ancora c'era solo la detrazione e non l'intera esenzione (o in qualunque altro modo la si voglia far passare, anche che il suo possesso non costituisce presupposto dell'imposta)
Poi però la Cassazione cambia idea e da parecchi anni sembra basare le decisioni un po' più sul dato catastale e meno sulla situazione di fatto. Si scrive "di fatto", si legge "involucro di zucchero attorno al concetto amaro di non corrispondente a quanto deve essere, quindi in violazione della legge".
Tornando al punto di partenza: quanto sostenuto dal MEF ha, per quanto mi riguarda, almeno in questo caso, lo stesso senso dell'invarianza di gettito ASSOLUTO ED ETERNO per il Canone Unico Patrimoniale, come chiaramente scritto sulla legge. (per chi non l'ha ancora visto:
https://tuttopa.it/viewtopic.php?f=7&t=27359)
Per questo tifo per @naike.
NB: non ce l'ho con @Unborn, sia chiaro. Espongo solo il mio diverso punto di vista rispetto a quello ministeriale.