Kaleb ha scritto:In considerazione che il nuovo Regolamento è stato approvato entro i termini di approvazione del bilancio di previsione (se non ricordo male fissata al 31/5) e pertanto legittimamente può avere effetto retroattivo al 1/1/2022, io sono del parere che l'eventuale irregolarità della mancanza dell'atto presupposto sia sanata per effetto del c.d. ius superveniens (regolamento nuovo che si sostituisce al vecchio).
Kaleb ha scritto:Bisognerebbe capire se il regime di gestione dell'entrata era in liquidazione d'ufficio oppure avevate adottato l'autoliquidazione (calcolo in autonomia da parte del contribuente), e se, nel primo caso, il contribuente ha avuto una previa conoscenza legale dell'avviso bonario (p.es. se utente professionista/imprenditore ha ricevuto una comunicazione dell'avviso via PEC, o l'ha ricevuto con notifica a mani proprie dello stesso allo sportello, con l'osservanza delle norme del c.p.c. ecc..). Il regolamento nuovo ha effetto retroattivo al 1/1 e l'adempimento relativo al previo "sollecito" del regolamento pregresso era in capo all'ufficio non al contribuente. Per il futuro consiglierei sempre l'invio di un provvedimento ibrido di sollecito-accertamento.
Kaleb ha scritto:Sono situazioni un po' a rischio.. Il problema della liquidazione d'ufficio (a prescindere da quali adempimenti vi auto-imponete ai fini della regolarità dell'iter procedimentale) è proprio quello per cui, secondo la giurisprudenza tributaria, il contribuente dovrebbe avere la conoscenza legale della pretesa tributaria, il che significa che riceva un avviso bonario notificato oppure che riceva un "sollecito" notificato se l'avviso originario non lo è stato (quindi la modifica regolamentare potrebbe non avere poi un così grande impatto). Partendo da questo presupposto l'accertamento è emettibile ma senza sanzioni se non c'è un atto presupposto; sperando che i casi di ricorso-reclamo non siano molti io valuterei una rettifica in diminuzione, non applicando sanzioni (avrebbe i crismi dell'accertamento se la tassa non viene pagata, ma andrebbe a sostituire il sollecito non emesso).