maro1985 ha scritto:...mentre all'ufficio i miei predecessori hanno preteso che va pagato ancora come risulta nella visura, cioè 50% per B...
Degli assenti non si parla ma... come si può prentendere il tributo da una persona deceduta? Non è più titolare di diritti reali (usufrutto o proprietà che sia, insieme a tanti altri), se nemmeno la morte ti toglie dalla soggettività passiva... siamo tutti senza salvezza. O la nostra salvezza è subordinata al catasto? Impensabile.
Se parli di "pagamento" non siamo in una situazione di abitazione principale, quindi non si pone la questione "diritto di abitazione spettante al coiunge superstite" di cui all'articolo 540 c.c.
Quello che risulta in catasto, come mi ha capitato di scrivere di recente (non so se il post era tuo) "non fa diritto". C'è scritto che B è usufruttuario ma se B è morto non può più essere tale, quindi quanto scritto in catasto non corrisponde alla realtà. E qui si apre il dibattito sulla necessità di aggiornare le intestazioni anche in catasto... che non tratto.
La cosa che invece rileva è risalire all'atto con cui si è formata la titolarità precedente alla morte di B perché spesso dietro ad un usufrutto "puro e semplice" in catasto in realtà si cela un diritto di usufrutto
con diritto di accrescimento reciproco cioè in caso di morte di un usufruttuario l'altro usufruttuario amplia il suo diritto al 100% (sempre di usufrutto). Non è una cosa che si può scegliere, o c'è o non c'è in base all'atto con cui è stato costituito l'usufrutto.
In assenza di questo particolarità, da verificare appunto sull'atto che ha originato queste titolarità, la situazione non può che essere
1) A 50% piena proprietà
2) C 50% usufrutto
fin dal momento della morte di B. L'usufrutto non va in successione quindi non c'è nemmeno il problema di aspettare una dichiarazione che non ci sarà mai.