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Con l'Imis (Provincia di Trento), dove i Comuni possono deliberare la possibilità dell'uso gratuito, secondo voi è possibile in un fabbricato abitativo di proprietà dichiarare invece dell'abitazione principale l'uso gratuito al figlio o al genitore considerando che il nucleo familiare è lo stesso con residenza in tale abitazione ?

Questo eventualmente per bypassare la norma dei coniugi con residenze diverse e due abitazione principali dove la restrizione è estesa a tutti i comuni della provincia.

Secondo me no, ma mi piacerebbe avere dei pareri.

grazie

non comprendo il quesito

Mi sono spiegato in fretta e a questo punto male...

In Provincia di Trento con l'IMIS l'impossibilità per due coniugi con residenze diverse ad avere due abitazioni principali è limitata, non al possesso di tali abitazioni nello stesso comune come per l'IMU, ma al possesso di tali abitazioni in tutti i comuni della Provincia di Trento. Con l'aggiunta che l'abitazione principale che rimane agevolata è quella dove sono presenti eventuali figli residenti.

Ci è capitato il caso dove la moglie coi figli è residente nel Comune A ,mentre il marito (senza figli con lui residenti) è residente nel Comune B. Applicando la normativa l'agevolazione resta alla moglie nel Comune A visto che non esiste alcuna separazione.

Adesso, evidentemente cercando di eludere la norma, il padre del marito ha preso la residenza con stesso nucleo assieme al figlio nel Comune B dove appunto il marito non può dichiarare abitazione principale. Ci ha però presentato una comunicazione di uso gratuito al padre visto che il regolamento comunale prevede il comodato d'uso gratuito.

Credo che non sia possibile, al di là del fine elusivo, concedere un immobile in comodato ai fini dell'imposta dove si è anche residenti e quindi spetterebbe l'agevolazione di abitazione principale.

grazie

è sicuramente un comportamento elusivo.. ma a mio parere sembra non vi sia normativa contraria

Ai sensi dell'articolo 1103 c.c. (Disposizioni della quota), 'Ciascun partecipante può disporre del suo diritto e cedere ad altri il godimento della cosa nei limiti della sua quota'.
E' quindi prevista la facoltà di disporre della quota sia a favore dei terzi estranei alla comunione che a maggior
ragione di uno dei comproprietari

grazie della risposta !