Esente area edificabile di struttura socio-sanitaria?

Gentilissimi esperti, chiedo soccorso.
In passato il Comune ha permesso la ristrutturazione di un cascinale con cambio di destinazione d'uso da fabbricato rurale a casa di assistenza psichiatrica trasformando la destinazione d'uso del terreno da agricola a "struttura sociosanitaria".
Il PGT del 2010 ha poi riconosciuto detta destinazione definendo tutto il comparto, dove sorge la struttura di media protezione, unitamente ad una grande area libera di circa mq 19.000, "aree di interesse Comune - aree per attrezzature pubbliche o di uso pubblico/aree per attrezzature pubbliche di interesse comune" senza tuttavia fissarne gli indici edificatori, cosa che il Consiglio comunale ha fatto nel 2013 al fine di consentire alla proprietà (persona fisica) l'ampliamento dell'edificio esistente accatastato B/02. Conseguentemente nel 2016 vengono approvati la convenzione edilizia e il relativo permesso di costruire. I lavori di ampliamento sono attualmente in corso e ne è stata riconosciuta l'esenzione degli OO.UU.
La variante al PGT del 2017 ha ulteriormente modificato la destinazione urbanistica dell'area in oggetto, facendola passare da "attrezzature pubbliche" a "servizi privati", benché, a mio modo di intendere la cosa, si tratta in realtà solo di una denominazione diversa che non cambia la sostanza. Purtroppo la variante del PGT non recepisce né graficamente né nelle NTA la convenzione del 2016 il cui intervento edilizio è ad oggi in corso. Nulla dice al riguardo. Non solo, viene di molto ridotta l'area del comparto: la maggior parte è ricondotta ad agricola e quella residuale viene fatta coincidere con l'area di pertinenza dei mappali dell'attuale fabbricato accatastato ora in ampliamento.
La proprietà non intende pagare l'IMU sull'area edificabile sostenendo di aver diritto all'esenzione propria delle attività socialmente meritevoli indicate dalla lettera 1), articolo 7, del DLgs 504/1992.
Io sostengo che quand'anche ci fossero le condizioni per esentare dall'IMU il fabbricato B/02, l'area edificabile è altro oggetto di imposta, tanto più che è in uso, e ritengo che l'area sia da assoggettare ad IMU fino alla fine dei lavori di ampliamento.
Chiedo Vostro prezioso soccorso e, se del caso, rimandi normativi e di giurisprudenza perché noi comunali siamo un esercito sguarnito e senza risorse ma non lo è di certo la controparte.
Grazie mille
Emanuela
In passato il Comune ha permesso la ristrutturazione di un cascinale con cambio di destinazione d'uso da fabbricato rurale a casa di assistenza psichiatrica trasformando la destinazione d'uso del terreno da agricola a "struttura sociosanitaria".
Il PGT del 2010 ha poi riconosciuto detta destinazione definendo tutto il comparto, dove sorge la struttura di media protezione, unitamente ad una grande area libera di circa mq 19.000, "aree di interesse Comune - aree per attrezzature pubbliche o di uso pubblico/aree per attrezzature pubbliche di interesse comune" senza tuttavia fissarne gli indici edificatori, cosa che il Consiglio comunale ha fatto nel 2013 al fine di consentire alla proprietà (persona fisica) l'ampliamento dell'edificio esistente accatastato B/02. Conseguentemente nel 2016 vengono approvati la convenzione edilizia e il relativo permesso di costruire. I lavori di ampliamento sono attualmente in corso e ne è stata riconosciuta l'esenzione degli OO.UU.
La variante al PGT del 2017 ha ulteriormente modificato la destinazione urbanistica dell'area in oggetto, facendola passare da "attrezzature pubbliche" a "servizi privati", benché, a mio modo di intendere la cosa, si tratta in realtà solo di una denominazione diversa che non cambia la sostanza. Purtroppo la variante del PGT non recepisce né graficamente né nelle NTA la convenzione del 2016 il cui intervento edilizio è ad oggi in corso. Nulla dice al riguardo. Non solo, viene di molto ridotta l'area del comparto: la maggior parte è ricondotta ad agricola e quella residuale viene fatta coincidere con l'area di pertinenza dei mappali dell'attuale fabbricato accatastato ora in ampliamento.
La proprietà non intende pagare l'IMU sull'area edificabile sostenendo di aver diritto all'esenzione propria delle attività socialmente meritevoli indicate dalla lettera 1), articolo 7, del DLgs 504/1992.
Io sostengo che quand'anche ci fossero le condizioni per esentare dall'IMU il fabbricato B/02, l'area edificabile è altro oggetto di imposta, tanto più che è in uso, e ritengo che l'area sia da assoggettare ad IMU fino alla fine dei lavori di ampliamento.
Chiedo Vostro prezioso soccorso e, se del caso, rimandi normativi e di giurisprudenza perché noi comunali siamo un esercito sguarnito e senza risorse ma non lo è di certo la controparte.
Grazie mille
Emanuela