Nell'impossibilità di conoscere oggi come Arera disciplinerà il bonus sociale (anche se per certo lo modellerà su quello esistente per acqua-gas-elettrico):
1) se un ente ha già una regolamentazione di un bonus in senso lato sociale (per soggetti socioeconomicamente disagiati), manterrei questa disciplina, con una clausola di cedevolezza quando la normazione Arera sarà in vigore (non esageriamo con i sussidi

);
2) se un ente non ha regolamentato la cosa, farei un rinvio puro e semplice all'art. 57-bis del decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2020 e alle delibere e determine che l'Autorità deciderà di emanare in materia. In alternativa, dato che presumibilmente non esulerà alcuna discrezionalità in capo all'ente, in quanto a requisiti e iter procedurale di erogazione del bonus, non prevederei proprio niente.
I beneficiari del bonus dovrebbero essere: nuclei familiari con ISEE non superiore a 8.265 euro; famiglie numerose (almeno 4 figli a carico) con un ISEE non superiore a 20.000 euro; beneficiari del reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza.
Quello che mi preoccupa seriamente è l'impatto sul gettito di queste "brillanti" iniziative e come tali riduzioni verranno spalmate (redistribuzione delle tariffe? Quote perequative? Boh).