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Salve colleghi, per una disposizione contenuta nell’articolo 58 del DL 124/2019, dal 1° gennaio 2020 i Comuni devono apportare le conseguenti correzioni nelle banche dati per la tariffa TARI dovuta dagli studi professionali.
I Comuni, quindi, devono correggere le tariffe delle utenze TARI in categoria studi professionali nel 2020 dunque riclassificare le utenze a ruolo, togliendoli dalla categoria “uffici, agenzie e studi professionali” e inserendoli nella categoria banche.
Per i Comuni che decidono di avversi della facoltà (ART. 107, COMMA 5 DEL DECRETO LEGGE 17 MARZO 2020, N. 18) di applicare le tariffe TARI anno 2019 con predisposizione del PEF entro il 31.12.2020, secondo voi
1. le correzioni di cui al suddetto art. 58 decorrono dall’eventuale conguaglio da applicarsi per i successivi tre anni?
2. Il nuovo regolamento TARI già deve prevedere le correzioni di cui al citato art. 58 DL 124/2019 dal 2020 oppure dal 2021 nel caso di conferma tariffe 2019 per l'anno 2020?

Se le tariffe applicate per il 2020 sono quelle dell'anno 2019 dove gli studi e le banche avevano tariffe differenti, ha senso effettuare la modifica già dal 2020?
Grazie per tutto l’aiuto che potrete offrirmi.

nel caso della deroga art.107 comma 5 a mio avviso la modifica decorre dal 221

Perfettamente d'accordo.
Pertanto ritieni che la modifica relativa agli studi professionali vada inserita nel regolamento TARI 2020 a valere dal 2021 nel caso della deroga art.107 comma 5?

si

Grazie gentilissimo.

P.S. ti ho scritto via email (5.5.2020) per sapere se è possibile avere copia del regolamento TARI 2020. Se non ci sono problemi, grazie 1000 anticipato.

Buongiorno,
riprendo questa conversazione perché se di base tenderei anche io a applicare la variazione tariffaria a decorrere dal 2021, credo che, in caso di contestazione da parte di uno studio professionale per il mancato cambio tariffario, non avrei una base normativa solida a giustificare la mia azione...
Credo che a noi applicarla 2020 o 2021 alla fine non cambi molto, tanto la differenza va sempre a coguaglio, ma i professionisti non saranno della stessa opinione...perché nel caso 1 la differenza la pagano tutta loro, nel caso due il costo del loro cambio tariffario andrà pagato da tutti i contribuenti.