TuttoPA.it

Ai sensi dell’art. 13, comma 15 ter del D.L. 201/2011, recepito anche dal regolamento comunale, le rate in acconto TARI 2021 saranno calcolate sulla base degli atti applicabili per l’anno 2020.
Il nostro Comune, avvalendosi delle disposizioni dell’art. 107, comma 5 del D.L. 18/2020 ha approvato le tariffe TARI 2020 come quelle del 2019.
Alla luce di quanto premesso, la quota tariffaria TARI in acconto del 2021 sarà calcolata sulle tariffe approvate ai sensi dell’art. 107, comma 5 del D.L. 18/2020, nel 2020, (le stesse del 2019), o quando a dicembre si approverà il PEF 2020 dovranno essere approvate anche le tariffe 2020 sulle quali fare riferimento per l’acconto dell’anno 2021?
Grazie per l'attenzione

È il tipico caso di normative non coordinate .. da un lato sull'acconto devi applicare le tariffe dell'anno precedente, dall'altro devi recuperare la differenza entro tre anni derivante dal confronto tra costi PEF 2019 reiterati per il 2020 e costi PEF 2020 "tardivo". Mi verrebbe da dire: mantengo l'acconto con le tariffe 2019 e nel saldo tengo conto della variazione.

Quando a Dicembre 2020 approvi il PEF 2020, non approvi anche le tariffe 2020, ma solo la differenza da caricare sul 2021

- entro dicembre approvi il PEF 2020 e stabilisci le differenze con il 2019 da caricare nei pef 2021-2022-2023
- nel pef 2021 metterai anche le differenze da imputare nell'annualità e determini le tariffe 2021

Per cui è illegittimo modificare gli stanziamenti del mio PEF 2020 (redatto con i dati del 2019), incassando il conguaglio nell'anno 2021/2022/2023 a residui 2020 e pagando le maggiori spese 2020 a residui 2020? Tra l'altro approvo un PEF 2020 e firmo un parere contabile non veritiero se non vado a fare la variazione di bilancio nel 2020. Inoltre l'IFEL sta elaborando un parere in merito alla questione viste le richieste fatte da molteplici Comuni. Fare la variazione nel 2020 potrebbe essere in linea con il principio della competenza finanziaria del d.lgs. 118/2011.
Grazie mille!