RUOLI - RISCOSSIONI

La riscossione a mezzo ruolo
Una visione precisa che fotografa al meglio la situazione in cui versa lo stato della
riscossione nazionale è data dalla relazione annuale sul rendiconto generale dello Stato
presentata dalla Corte dei Conti, Sezioni Riunite in sede di controllo, da cui emerge un
quadro disarmante sul volume complessivo delle riscossioni effettuate a mezzo ruolo fra il
2000 e il 2019.
Dai dati forniti dalla stessa ADER, gli importi riscossi al 31/12/2019 sono pari a 133,4
miliardi, a fronte di un carico netto di 1.002,8 miliardi, con un tasso di riscossione del 13,3
per cento.
I risultati evidenziano i limiti del sistema di riscossione non spontanea dei crediti pubblici.
La Corte fa notare come l’ampia facoltà riconosciuta ai contribuenti di assolvere
ratealmente i debiti iscritti a ruolo non abbia prodotto i risultati sperati e non abbia
contribuito ad incrementare il tasso di riscossione. Al contrario, si assiste ad un
peggioramento dei risultati conseguiti, ad opera dei numerosi provvedimenti di
definizione agevolata e dei piani di rateizzazione che sottraggono risorse all’ordinaria
attività di riscossione coattiva, tanto che la stessa Corte si chiede se “l’affievolirsi delle
azioni di riscossione coattiva sia compatibile con il conseguimento degli obiettivi di
contrasto dell’evasione fiscale e con la complessiva tenuta del sistema tributario”.
Gli enti affidano marginalmente i propri ruoli ad Agenzia delle Entrate perché risulta
impossibile verificare le azioni effettivamente poste in essere per recuperare i crediti a
fronte delle spese richieste. Tra le criticità emerse colpisce il dato riguardante l’omessa
costituzione in giudizio da parte dell’agente della riscossione, pari al 31 per cento circa
delle controversie instaurate negli ultimi quattro anni avanti i giudici tributari e i giudici
di pace.
Una visione precisa che fotografa al meglio la situazione in cui versa lo stato della
riscossione nazionale è data dalla relazione annuale sul rendiconto generale dello Stato
presentata dalla Corte dei Conti, Sezioni Riunite in sede di controllo, da cui emerge un
quadro disarmante sul volume complessivo delle riscossioni effettuate a mezzo ruolo fra il
2000 e il 2019.
Dai dati forniti dalla stessa ADER, gli importi riscossi al 31/12/2019 sono pari a 133,4
miliardi, a fronte di un carico netto di 1.002,8 miliardi, con un tasso di riscossione del 13,3
per cento.
I risultati evidenziano i limiti del sistema di riscossione non spontanea dei crediti pubblici.
La Corte fa notare come l’ampia facoltà riconosciuta ai contribuenti di assolvere
ratealmente i debiti iscritti a ruolo non abbia prodotto i risultati sperati e non abbia
contribuito ad incrementare il tasso di riscossione. Al contrario, si assiste ad un
peggioramento dei risultati conseguiti, ad opera dei numerosi provvedimenti di
definizione agevolata e dei piani di rateizzazione che sottraggono risorse all’ordinaria
attività di riscossione coattiva, tanto che la stessa Corte si chiede se “l’affievolirsi delle
azioni di riscossione coattiva sia compatibile con il conseguimento degli obiettivi di
contrasto dell’evasione fiscale e con la complessiva tenuta del sistema tributario”.
Gli enti affidano marginalmente i propri ruoli ad Agenzia delle Entrate perché risulta
impossibile verificare le azioni effettivamente poste in essere per recuperare i crediti a
fronte delle spese richieste. Tra le criticità emerse colpisce il dato riguardante l’omessa
costituzione in giudizio da parte dell’agente della riscossione, pari al 31 per cento circa
delle controversie instaurate negli ultimi quattro anni avanti i giudici tributari e i giudici
di pace.