lucio guerra ha scritto:L’accertamento al defunto deve essere notificato impersonalmente e collettivamente a tutti gli eredi
Kaleb ha scritto:Va notificato, come dice Lucio, a norma dell'art. 65 DPR 600/73, "agli eredi di ...", nell'ultimo domicilio del defunto (eventualmente a mezzo messi). Nel gestionale va puntato al defunto (che sia preventivamente registrato come deceduto), il come varia da software a software (chiedere all'assistenza sul 'come').
Kaleb ha scritto:L'ordinario non vedo perché debba essere spedito agli eredi (uno di questi dovrà presentare dichiarazione di subentro, nel caso peggiore al momento della dichiarazione di successione con effetto retroattivo alla data del decesso, nel caso migliore anche prima della D.d.S. in quanto magari già occupante-coabitante del de cuius; altrimenti si accerta e si sanziona l'omissione dichiarativa, spirati i termini regolamentari). Il "sollecito" essendo un atto prodromico in regime di liquidazione d'ufficio ritengo segua il regime degli accertamenti (fermo restando che potreste adottare la formula di sollecito-accertamento, risparmiando una fase). In ogni caso rammento che in tema di TARI vige il principio di solidarietà passiva tra i comproprietari o tra i condetentori/cooccupanti (con possibilità dell'Ente di rivolgersi a uno di essi per esigere il pagamento e con il correlativo diritto di rivalsa del pagatore sugli altri).
Kaleb ha scritto:Va notificato, come dice Lucio, a norma dell'art. 65 DPR 600/73, "agli eredi di ...", nell'ultimo domicilio del defunto (eventualmente a mezzo messi). Nel gestionale va puntato al defunto (che sia preventivamente registrato come deceduto), il come varia da software a software (chiedere all'assistenza sul 'come').
maro1985 ha scritto:Ti ringrazio, i miei predecessori non hanno mai fatto omessa dichiarazione, alcuni mi hanno suggerito il subentro d'ufficio. Il problema sono i non residenti che non hanno presentato nulla, per gli accertamenti sto controllando i decessi su punto fisco me è un lavoraccio. Grazie mille