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E’ possibile notificare accertamento per dichiarazione infedele modificando il numero dei componenti come risultante in Anagrafe?
E’ obbligatorio il preventivo invito al contraddittorio?

Non è obbligatorio, perché è un dato certo che tu hai a disposizione grazie alla tua anagrafe comunale

Però sembra sia una presunzione relativa

lupo bianco ha scritto:Però sembra sia una presunzione relativa

Non lo è...1 considera che sono esclusi dal contraddittorio preventivo tutti gli atti automatizzati o sostanzialmente automatizzato, chiarendo che trattasi di “ogni atto emesso dall'amministrazione finanziaria riguardante esclusivamente violazioni rilevate dall'incrocio di elementi contenuti in banche dati nella disponibilità della stessa amministrazione” e un abitante in più in famiglia lo desumi dalla banca dati dell'anagrafe comunale...2) se c'è un componente in più in famiglia è perché gli è stata data la residenza e se gli è stata data la residenza è perché c'è stato un controllo dell'anagrafe e della p.m. che hanno effettivamente riscontrato che questa persona in più vive in quell'abitazione. Semplificando: il contraddittorio preventivo si utilizza solo quando ci sono dei dubbi e no certezze e nel tuo caso non ci sono dubbi. Puoi tranquillamente omettere il contraddittorio preventivo inserendo le motivazioni sopra date all'interno dell'accertamento. Buon lavoro

Ringrazio per le delucidazioni. Il mio dubbio nasceva dal fatto che prima dell’ obbligo del contraddittorio un contribuente accertato ha impugnato l’atto impositivo in merito ai componenti dimostrando che un figlio lavorava altrove con un contratto a tempo indeterminato e con un contratto di locazione. La Commissione Tributaria Provinciale gli diede ragione.

lupo bianco ha scritto:Ringrazio per le delucidazioni. Il mio dubbio nasceva dal fatto che prima dell’ obbligo del contraddittorio un contribuente accertato ha impugnato l’atto impositivo in merito ai componenti dimostrando che un figlio lavorava altrove con un contratto a tempo indeterminato e con un contratto di locazione. La Commissione Tributaria Provinciale gli diede ragione.

Se vai dietro alle sentenze di Primo grado si esce matti...da me fanno certe sentenze che ti fanno capire che di tributario non sanno niente. A tal proposito ti scrivo una risposta dell'esperto del Sole 24 ore: "Nella situazione descritta dal lettore, la Tari è dovuta integralmente in entrambi i Comuni. Nel primo, perché egli vi risulta residente, e questo fa presupporre una dimora abituale, sebbene il domicilio sia stabilito nell'immobile in affitto. Nel secondo Comune, la tassa è dovuta in virtù del contratto di locazione. Ai fini Tari, quindi, l'unica soluzione è quella di spostare la residenza nel luogo di domicilio dove si trova lasede di lavoro". Considera poi inoltre che c'è l'obbligo di dichiarare le variazione dei componenti e il tuo contribuente non ha adempiuto a tale obbligo. Buon lavoro