Buongiorno, vi sottopongo una questione che inizia a delinearsi.
Per IMU e TASI il nostro Comune non invia i conteggi a casa, mette però a disposizione un calcolatore on-line e, su richiesta dei contribuenti, si rilasciano i prospetti di calcolo e gli F24 precompilati allo sportello.
Fino all'anno scorso non era necessario fare richiesta scritta, bastava venire allo sportello e i conteggi venivano rilasciati immediatamente.
Da quest'anno, la richiesta scritta contiene anche una liberatoria nei confronti dell'ufficio tributi nel caso di calcoli errati. Quindi firmano la richiesta/liberatoria e poi ricevono un chiaro prospetto contenente i dati sui quali sono stati effettuati i conteggi e l'f24 precompilato.
Ad un corso di aggiornamento ci hanno detto che l'ufficio tributi non risponde di calcoli sbagliati, e che nel caso l'errore fosse imputabile a noi, possiamo comunque richiedere in futuro il pagamento dell'imposta, ma magari senza applicazione di sanzioni e interessi.
Ci domandiamo due cose: c'è una normativa di riferimento che esonera il personale dell'ufficio tributi dal rispondere di calcoli errati? o l'unica cosa che ci rimane è la liberatoria sottoscritta?
Inoltre: va bene se sbagliamo noi a inserire nel programma un'aliquota o un tipo bene che scombina il conteggio e non ce ne accorgiamo, e quindi togliere le sanzioni ci può stare, ma se è il contribuente ad omettere delle informazioni o a non segnalare evidenti errori nel calcolo?
Nel caso in cui invece il commercialista sbaglia i conteggi...chi risponde? E' vero che dal 2015 il commercialista risponde dei suoi errori di calcolo? in che modo risponde? qual'è la norma di riferimento?
Grazie per eventuali risposte.