Richiesta precisazione sui comodati ai fini IMU e TASI

Buongiorno, nonostante i chiarimenti che stanno uscendo sui comodati io ho ancora questi dubbi:
- quando il legislatore esclude la possibilità di usufruire della riduzione prevista per IMU e TASI se il comodante possiede una terza "abitazione" (chiamiamola con il suo nome di uso comune visto che ci sono stati pasticci sul concetto di immobile) intenderà per intero o anche pro- quota? Faccio un esempio: A (comodante), ha la proprietà piena su abitazione data in comodato al figlio che la usa come abitazione principale, ha la proprietà piena sulla sua abitazione ed ha un 15% su una terza abitazione in Italia. A (comodante) può usufruire della riduzione?
- due genitori ed un figlio hanno la proprietà al 33,33% cadauno di una abitazione; i due genitori, ricorrendo tutti i requisiti previsti dalla nuova norma, vorrebbero stipulare il contratto di comodato a favore del figlio. Il mio dubbio è il seguente: si può dare in comodato una abitazione della quale non si è proprietari per intero? I due genitori, sommando le loro quote, arrivano al 66,66%. Proprio da un punto di vista civilistico è possibile dare in comodato una quota di un bene, in questo caso immobile oppure i comodanti (sommati) devono raggiungere la proprietà al 100%?
Grazie mille, per ora nessuno si è presentato per queste casistiche ma ad un corso al quale avevo partecipato alcuni anni fa, mi avevano trasmesso questo concetto.
- quando il legislatore esclude la possibilità di usufruire della riduzione prevista per IMU e TASI se il comodante possiede una terza "abitazione" (chiamiamola con il suo nome di uso comune visto che ci sono stati pasticci sul concetto di immobile) intenderà per intero o anche pro- quota? Faccio un esempio: A (comodante), ha la proprietà piena su abitazione data in comodato al figlio che la usa come abitazione principale, ha la proprietà piena sulla sua abitazione ed ha un 15% su una terza abitazione in Italia. A (comodante) può usufruire della riduzione?
- due genitori ed un figlio hanno la proprietà al 33,33% cadauno di una abitazione; i due genitori, ricorrendo tutti i requisiti previsti dalla nuova norma, vorrebbero stipulare il contratto di comodato a favore del figlio. Il mio dubbio è il seguente: si può dare in comodato una abitazione della quale non si è proprietari per intero? I due genitori, sommando le loro quote, arrivano al 66,66%. Proprio da un punto di vista civilistico è possibile dare in comodato una quota di un bene, in questo caso immobile oppure i comodanti (sommati) devono raggiungere la proprietà al 100%?
Grazie mille, per ora nessuno si è presentato per queste casistiche ma ad un corso al quale avevo partecipato alcuni anni fa, mi avevano trasmesso questo concetto.