Inquadramento di D1 in D3

Inquadramento di D1 in D3

Messaggioda ZAGOR » 16/05/2016, 20:52

Una Sentenza del Giudice del Lavoro ha riconosciuto che il lavoro effettivamente svolto da un dipendente, inquadrato in categoria D1, sia riferibile alla categoria D3.

Il dipendente chiede, oltre alle differenze retributive, di essere inquadrato nella categoria D - posizione economica D3.

Come procedere ?

E' possibile un inquadramento automatico in D3 economico sulla base della citata Sentenza e con un nuovo contratto individuale di lavoro ?

Occorre, in alternativa, attivare le procedure per una progressione economica orizzontale ?

Aiuto !!
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Re: Inquadramento di D1 in D3

Messaggioda Paolo Gros » 17/05/2016, 8:08

stranezza...tale differenziazione e' giuridic a e non economica...non mi torna
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Re: Inquadramento di D1 in D3

Messaggioda carlomagno » 17/05/2016, 8:40

non torna pure a me ma se vi e una sentenza la si applica...nel dispositivo dubito ci sia un passaggio da d1 a d3 giuridico ma se ci fosse lo applichi.
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Re: Inquadramento di D1 in D3

Messaggioda PAOLO1971 » 17/05/2016, 9:05

"L'esercizio di fatto di mansioni non corrispondenti alla qualifica di appartenenza non ha effetto ai fini dell'inquadramento del lavoratore o dell'assegnazione di incarichi di direzione" (art. 52 comma 1 ult. periodo TUPI).

E' evidente che la norma citata - dotata addirittura di valore di principio - è stata voluta per evitare interferenze da parte di poteri esterni (compreso quello giudiziario) nel merito dell'organizzazione pubblica, in dispregio del suo potere di autodeterminarsi.
E' indubbio che andranno riconosciute le differenze retributive, ma ho parecchie perplessità che un giudice ordinario, entrando in casa d'altri, possa decidere cosa deve fare un dipendente dal giorno della sentenza per il futuro.
Se non nel più limitato limite di indicare cosa è contrattualmente inesigibile in base al profilo posseduto e, pertanto da non prolungare.
ESEMPIO IN SOLDONI: se all'esito di un giudizio, un istruttore direttivo (area legale o anche più genericamente amministrativa) accerta a suo favore che le mansioni effettivamente espletate per un determinato periodo di tempo sono state quelle di avvocato (pacificamente D3 giuridico), con quanto ne consegue in termini di diritto alle differenze retributive, significa peraltro che deve evitarsi di continuare a perseverare nella rilevata anomalia gestionale, adibendo il dipendente piuttosto a ciò che gli compete.
Non significa che lo stesso - continuando a fare ciò che faceva - debba essere reinquadrato D3 giuridico.
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Re: Inquadramento di D1 in D3

Messaggioda PAOLO1971 » 17/05/2016, 9:07

e comunque attieniti scrupolosamente alla sentenza, non a quello che il dipendente vuol far credere che essa statuisca.
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Re: Inquadramento di D1 in D3

Messaggioda Paolo Gros » 18/05/2016, 8:03

certo che il tutto impone una riflessione poiche' se una sentenza dicesse che gli struzzi hanno i cingoli tuitti provvederebbero comunque ad ingrassarli...vabbe'....
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Re: Inquadramento di D1 in D3

Messaggioda Carlo1962 » 06/09/2017, 11:26

Buongiorno, è possibile avere copia delle sentenza del Giudice del Lavoro? Grazie
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Re: Inquadramento di D1 in D3

Messaggioda gsalurso » 08/09/2017, 14:46

ZAGOR ha scritto:Una Sentenza del Giudice del Lavoro ha riconosciuto che il lavoro effettivamente svolto da un dipendente, inquadrato in categoria D1, sia riferibile alla categoria D3.
Il dipendente chiede, oltre alle differenze retributive, di essere inquadrato nella categoria D - posizione economica D3.

Concordo con PAOLO1971. Cosa dice esattamente la sentenza?
Il giudice (da quello che scrivi) ha riconosciuto che il lavoro effettivamente svolto da un dipendente, inquadrato in categoria D1, sia riferibile alla categoria D3.
Non sembra che la sentenza imponga all'Ente anche l'inquadramento nella categoria superiore (ed in effetti non poteva ex art. 52 DLgs 165/2001).
Il dipendente può chiedere tutto quello che vuole ... tutto sta a vedere cosa effettivamente gli spetta.
Tieni presente che :
Art. 52 DLgs 165/2001
5. Al di fuori delle ipotesi di cui al comma 2, e' nulla l'assegnazione del lavoratore a mansioni proprie di una qualifica superiore, ma al lavoratore e' corrisposta la differenza di trattamento economico con la qualifica superiore. Il dirigente che ha disposto l'assegnazione risponde personalmente del maggior onere conseguente, se ha agito con dolo o colpa grave.

Se i fatti stanno come sembra, invece di inquadrarlo in D3, penso che dobbiate, con la massima rapidità, riassegnare il dipendente alle mansioni per le quali è stato assunto.
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