ZAGOR ha scritto:Una Sentenza del Giudice del Lavoro ha riconosciuto che il lavoro effettivamente svolto da un dipendente, inquadrato in categoria D1, sia riferibile alla categoria D3.
Il dipendente chiede, oltre alle differenze retributive, di essere inquadrato nella categoria D - posizione economica D3.
Concordo con PAOLO1971. Cosa dice esattamente la sentenza?
Il giudice (da quello che scrivi) ha riconosciuto che
il lavoro effettivamente svolto da un dipendente, inquadrato in categoria D1,
sia riferibile alla categoria D3.
Non sembra che la sentenza imponga all'Ente anche l'inquadramento nella categoria superiore (ed in effetti non poteva ex art. 52 DLgs 165/2001).
Il dipendente può chiedere tutto quello che vuole ... tutto sta a vedere cosa effettivamente gli spetta.
Tieni presente che :
Art. 52 DLgs 165/20015. Al di fuori delle ipotesi di cui al comma 2, e' nulla l'assegnazione del lavoratore a mansioni proprie di una qualifica superiore, ma al lavoratore e' corrisposta la differenza di trattamento economico con la qualifica superiore. Il dirigente che ha disposto l'assegnazione risponde personalmente del maggior onere conseguente, se ha agito con dolo o colpa grave.Se i fatti stanno come sembra, invece di inquadrarlo in D3, penso che dobbiate, con la massima rapidità, riassegnare il dipendente alle mansioni per le quali è stato assunto.