vorrei ricordare anche io... che siamo partiti dall'ipotesi che si verifica quando non si è determinata alcuna cessazione negli anni precedenti che possa legittimare una nuova assunzione, ma ricorrano comunque i presupposti per avviare una procedura di mobilità volontaria, ... a nulla rilevando, quindi, il problema dei resti assunzionali derivanti da anno precedente (...che, riguardo alle cessazioni anno 2013, sono a mio avviso tutt'ora comunque computabili).
Detto questo, vorrei portare in evidenza quanto affermato da GiovannaS in alcuni post precedenti ossia:
Si tratta però di personale che, in un certo senso, lo stato vuole "eliminare" dalla quota "dipendenti pubblici", quindi li fa rientrare dalla "finestra" delle cessazioni (vere CESSAZIONI).
Se coprissero anche gli spazi lasciati dalle mobilità, non coprirebbero gli spazi delle "vere" cessazioni, ma "aumenterebbero" la spesa complessiva del settore "pubblica amministrazione".
inoltre...
Se invece arrivassimo alla messa in disponibilità (art. 34bis), allora sarebbe un altro discorso.
ecco... mi chiedo, perché non inserirli (agevolando i tempi) in un percorso di mobilità che presupponga la precedenza su tutto, anche sulla mobilità volontaria ?