da pierluigite » 21/12/2016, 15:46
E' ingiusto trattenere ai dipendenti in regime di TFR. E' uscita una guida operativa (......) dell'Aran qualche giorno fa. L'ho letta 2 volte, comunque ciò che mi preme sottolineare è che esiste una grande disparità di trattamento non solo fra chi si trova in regime di TFS rispetto a chi è in TFR, ma anche fra TFR nel pubblico impiego rispetto al privato. Soprattutto perché l'articolo di riferimento è sempre il 2120 del Codice Civile. E o si fa riferimento a quell'articolo di legge, oppure no. Non si può stare finché fa comodo e non esserci quando non fa più comodo. E si tende a mettere in evidenza il trattamento netto spettante e dell'invarianza retributiva netta, ma non si fa riferimento al diverso trattamento che ci sarà all'atto della liquidazione. L'Aran scrive che "non convince.....presunti svantaggi sul piano delle prestazioni previdenziali e di fine lavoro". O l'intento è quello di aggirare il problema, oppure chi scrive è incompetente, perché sarà proprio lì la vera differenza. Oltretutto, sempre secondo l'art. 2120 c.c. il TFR è interamente a carico del datore di lavoro. E nel privato è così. Per cui si crea un doppio binario e un doppio trattamento anche fra pubblico e privato, nel caso in cui ci si trovasse a parità di condizioni economiche. Tralasciamo poi che sempre l'art. 2120 prevede l'anticipo del TFR e la legge di Stabilità 2014 ha previsto la mensilizzazione della quota di TFR accantonata. Che però non è prevista nel pubblico impiego, alla faccia della tanto sbandierata privatizzazione del rapporto di pubblico impiego adottata ancora nel 1993 col Dlgs.29......Se si vuol dire che è un problema di finanza pubblico lo si dica chiaramente, e ancora di più se si vuole incentivare la previdenza complementare....si parla solo di furbetti del cartellino........