Codice di comportamento

Un collega mi pone questo quesito.
Nel 2016 ha stipulato per il comune dove lavora come responsabile dell’area Lavori pubblici e manutenzioni un contratto d’appalto per la realizzazione di uno stralcio del magazzino comunale per un importo di circa euro 65000 con un’impresa edile a seguito di procedura negoziata esperita dalla stazione unica appaltante.
Ora è interessato ad un possibile acquisto di un immobile residenziale (abitazione) del quale la stessa ditta sta per iniziare la costruzione in altro comune limitrofo.
Leggendo il disposto dell’art. 14, comma 3, del DPR 62/2013 mi sembra di capire che esiste un obbligo di comunicazione dell’avvenuta conclusione del contratto di natura privata al dirigente o nel caso di specie (leggasi comma 4 del medesimo articolo) ad altro soggetto preposto e non un divieto, come invece previsto per il caso affine di cui al precedente comma 2.
L’interpretazione è corretta? Esistono eventuali altre cause ostative ad un possibile acquisto dell’immobile familiare?
Nel 2016 ha stipulato per il comune dove lavora come responsabile dell’area Lavori pubblici e manutenzioni un contratto d’appalto per la realizzazione di uno stralcio del magazzino comunale per un importo di circa euro 65000 con un’impresa edile a seguito di procedura negoziata esperita dalla stazione unica appaltante.
Ora è interessato ad un possibile acquisto di un immobile residenziale (abitazione) del quale la stessa ditta sta per iniziare la costruzione in altro comune limitrofo.
Leggendo il disposto dell’art. 14, comma 3, del DPR 62/2013 mi sembra di capire che esiste un obbligo di comunicazione dell’avvenuta conclusione del contratto di natura privata al dirigente o nel caso di specie (leggasi comma 4 del medesimo articolo) ad altro soggetto preposto e non un divieto, come invece previsto per il caso affine di cui al precedente comma 2.
L’interpretazione è corretta? Esistono eventuali altre cause ostative ad un possibile acquisto dell’immobile familiare?