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Buongiorno, avrei bisogno di un confronto: l'assistente sociale un giorno a settimana si reca in altro paese per riunioni dei piani di zona, consumando il pranzo presso un esercizio pubblico; altre volte si reca presso strutture sanitarie per riunioni. Periodicamente presenta gli scontrini per il rimborso della spesa dei pasti all'economo, visto che l'ufficio personale dice che per la giornate indicate non spetta il buono pasto (che viene riconosciuto per gli altri dipendenti nei giorni di rientro pomeridiano) in quanto rientranti nel trattamento di trasferta. Io (economo) quali presupposti devo verificare che si realizzino per rimborsare il pasto? è corretta la indicazione dell'ufficio personale? in caso di corsi di aggiornamento verrà poi riconosciuto il buono pasto o il rimborso?
Grazie mille a chi mi può aiutare, sono parecchio confusa non essendo propriamente la mia materia.....

Ha ragione l'Ufficio personale
il dipendente in trasferta non ha diritto al buono pasto ma al rimborso spese fino ad un massimo di 22,26 Euro per un pasto o 44,26 per due pasti.
Per le missioni che abbiano durata non inferiore a otto ore spetta il rimborso della spesa per un pasto, mentre per quelle di durata superiore a dodici ore spetta il rimborso per due pasti. Quando spetta il rimborso di due pasti, gli importi possono essere conguagliati fra loro entro il limite massimo fissato per due pasti. (es pranzo 30 euro cena 14,26)

NB: La spesa dei pasti deve essere documentata da fattura o ricevuta fiscale.
Un semplice scontrino che non specifichi la natura della spesa non può essere accettato.
Lo scontrino rilasciato da bar, negozi di alimentari fast food ecc. può essere ammesso a rimborso solo se riporti la descrizione degli alimenti acquistati.

Per i corsi di aggiornamento vale la regola generale, se sono svolti in sede spetta il buono pasto, se fuori sede il trattamento di trasferta.

Vedi Art. 41 CCNL 14/9/2000

Grazie mille per la risposta, chiara e completa!