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Cari colleghi,
vi risulta che l'INPS, per le pensioni quota 100,voglia al termine della definizione della domanda una attestazione dell'Ente dalla quale risulti che il dipendente abbia svolto nei 6 mesi precedenti servizio continuativo,non interrotto nè da malattia nè da ferie? A me sembra sinceramente una assurdità,se vero quanto detto!

A me non risulta.
Riprendendo un mio precedente intervento, per come abbiamo formulato noi la questione preavviso per quota 100, il dipendente deve dare preavviso di almeno 6 mesi per accedere alla quota 100, il dipendente deve assicurare servizio lavorato pari al preavviso ordinamentale di 2 mesi (servizio oltre i 10 anni). Essendo il preavviso, in questo caso ( dimissioni), una tutela nei confronti del datore di lavoro, il datore può concedere nei sei mesi le ferie residue come meglio organizzativamente ritiene e il dipendente deve assicurare almeno 2 mesi di servizio lavorato.
In sintesi i sei mesi sono il preavviso per accedere alla quota 100 e i due mesi sono il preavviso ordinamentale previsto da CCNL e recepito nel regolamento.

Relativamente all'adesione quota 100, un dipendente del nostro Comune ha inviato, telematicamente, tramite il patronato, domanda di pensione all'INPS.
Il dipendente in questione ha poi comunicato all'amministrazione, rispettando il termine dei sei mesi, l'invio effettuato , allegando copia della domanda inoltrata all'INPS . Secondo voi in tale comunicazione il dipendente deve anche rassegnare le proprie dimissioni in modo esplicito o l'Amministrazione può recedere il contratto , a far data dalla decorrenza della pensione indicata, solo sulla scorta della comunicazione di invio della domanda di pensione alla sede INPS.

semplice, chiedetegli di precisare se tale nota vale quale comunicazione di dimissioni.

Infatti è stato chiesto di integrare. Si sono rifiutati , perché secondo i dipendenti interessati, va bene così.
Secondo voi l'ufficio può adottare la determina di collocamento in quiescenza con adesione quota 100 ?