Contratti integrativi

Con la nuova stagione iniziata nel 2015, i contratti integrativi delle PA hanno il compito di operare in due ambiti importanti:
1. la regolamentazione giuridica degli istituti;
2. la corretta quantificazione ed erogazione del fondo del salario accessorio.
1. Per quanto riguarda la regolamentazione giuridica degli istituti, le parti negoziali devono procedere a un’attenta revisione di quanto fatto fino ad ora, considerando anche la ‘sanatoria’ presente nell’art. 4 del DL n. 16/2014.
2. Per quanto riguarda la quantificazione ed erogazione del fondo del salario accessorio, dal 2015 non sono più necessarie le seguenti attività:
• riduzione del fondo sulla base delle cessazioni dei dipendenti dal servizio;
• limite complessivo alle risorse stanziabili.
Tuttavia, nonostante la maggiore libertà di azione, i contratti integrativi sono soggetti a quattro attività di controllo:
• certificazione degli Organi di revisione;
• invio alla Corte dei Conti;
• trasparenza sul sito nella sezione “Amministrazione trasparente”;
• invio all’Aran e al Cnel.
1. la regolamentazione giuridica degli istituti;
2. la corretta quantificazione ed erogazione del fondo del salario accessorio.
1. Per quanto riguarda la regolamentazione giuridica degli istituti, le parti negoziali devono procedere a un’attenta revisione di quanto fatto fino ad ora, considerando anche la ‘sanatoria’ presente nell’art. 4 del DL n. 16/2014.
2. Per quanto riguarda la quantificazione ed erogazione del fondo del salario accessorio, dal 2015 non sono più necessarie le seguenti attività:
• riduzione del fondo sulla base delle cessazioni dei dipendenti dal servizio;
• limite complessivo alle risorse stanziabili.
Tuttavia, nonostante la maggiore libertà di azione, i contratti integrativi sono soggetti a quattro attività di controllo:
• certificazione degli Organi di revisione;
• invio alla Corte dei Conti;
• trasparenza sul sito nella sezione “Amministrazione trasparente”;
• invio all’Aran e al Cnel.