eco-nomo73 ha scritto:Domanda 1: è possibile mettere in reperibilità il personale da un giorno all'altro, senza alcun atto, senza regolamentare nulla, senza dire x iscritto chi sono le persone che partecipano al servizio , come deve essere svolto ecc (senza un regolamento)?
L'attivazione della reperibilità è un atto di organizzazione e gestione delle risorse umane di competenza dirigenziale.
Quindi se il dirigente ha deciso di attivarla, è ok.
Certo il dirigente, con atto del privato datore di lavoro, la dovrebbe "regolamentare" (quante persone, per quali periodi orari, come si fanno le turnazioni, ecc.)
eco-nomo73 ha scritto:Domanda 2: il compenso per questo servizio è di € 10,32 al giorno che ti viene riconosciuta solo se non vieni chiamato (quindi nel ns caso non ci spetta nulla perchè siamo stati chiamati a spalare). ci verranno, forse, pagate le ore straordinarie.
Le ore straordinarie
devono essere pagate, a meno che il dipendente decida di metterle "a recupero".
eco-nomo73 ha scritto:Domanda 3: è possibile per un dipendente della squadra operai non accettare di essere messo in reperibilità?
Ovviamente no. Si tratta di mansioni esigibili dal datore di lavoro, quindi il rifiuto è sanzionabile dal punto di vista disciplinare.
Del resto cosa succederebbe se nessuno volesse fare la reperibilità?
eco-nomo73 ha scritto:Domanda 4: l'istituzione di un nuovo servizio non presente non deve essere "trattato" in delegazione trattante?
Ovviamente no. Come ha scritto anche an.bal.
Sul piano pratico torniamo alla risposta precedente.
Cosa succederebbe se la parte sindacale non volesse firmare un accordo sulla istituzione della reperibilità?
Infine, ricordiamoci che nel caso di forti nevicate e altre evenienze di questo tipo abbiamo il dovere di rendere un servizio in favore della cittadinanza e in particolare delle fasce deboli.
Non stiamo certo ragionando di "capricci" di un politico che vuole fare la festa della ranocchia...