ANPCI SU ARERA

ANPCI SU ARERA

Messaggioda ROMEO14 » 31/01/2020, 14:16

Oggetto: ARERA adempimenti dei comuni e ruolo dell’Autorità

Con la determinazione di ARERA n. 4/DRIF/2019 veniva disposto che i soggetti che al 31 dicembre 2018 svolgevano l’attività di gestione tariffe e rapporti con gli utenti, così come definita nella deliberazione 444/2019/R/RIF, sono tenuti all’invio delle informazioni, della documentazione e dei dati richiesti tramite l’apposita procedura con scadenza 31 gennaio. L'invio dei dati e della documentazione richiesta serve all’Autorità per l’adozione di provvedimenti in materia di qualità del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani ed è volto ad individuare gli indicatori e gli standard di qualità, verificare le relative modalità di applicazione e la diffusione delle Carte della qualità del servizio, nonché individuare eventuali relazioni tra il modello di organizzazione del servizio e la qualità effettivamente erogata dal gestore.

La situazione è molto caotica perché oltre alle incombenze previste non è ancora ben chiaro chi fa cosa e sono necessari opportuni ed urgenti chiarimenti.
Ricordiamo infine che il Decreto Fiscale 2019 ha stabilito la scadenza del 30 aprile 2020 per l’adozione dei Piani Finanziari, delle tariffe e delle eventuali modifiche dei regolamenti TARI.
ANPCI ritiene che non siano ancora mature le condizioni per attuare le disposizioni che il legislatore ha attribuito ad ARERA.
Appare infatti che la ratio delle norma intenda proteggere i contribuenti da ingiustificati aumenti di costi e dall’introduzione in tariffa di servizi non riconducibili al servizio rifiuti.
Tuttavia il tentativo della omogeneizzazione delle tariffe non può prescindere da un processo di omogeneizzazione dell’organizzazione del servizio. Ogni comune ha strutture ed esigenze diverse dagli altri comuni. Si dica chiaramente se si intende sottrarre il servizio rifiuti alla competenza del comune ed attribuirlo ad una autorità di ambito, o se si intende continuare ad attribuire ai comuni questa competenza, lasciando loro la libertà di organizzare il servizio secondo criteri e obiettivi di qualità che ciascuna amministrazione può deliberare in autonomia. Diversamente decida lo Stato la tariffa che i comuni devono applicare ai propri cittadini, ma senza pretendere la copertura dei costi in tariffa.
La nostra esperienza ci consiglia di diffidare di un progetto di costituire nuovi ambiti di servizio obbligatori per legge. Gli ambiti sinora non hanno dimostrato la capacità di migliorare l’efficienza dei servizi e tanto meno la capacità di ridurre le tariffe. Non si può continuare a richiedere adempimenti ai piccoli comuni già privi di risorse umane e finanziarie senza che ci sia un progetto chiaro e condiviso.
Chiediamo pertanto che si rinvii al 2021 l’entrata in vigore delle norme, confidando che urgentemente venga convocato un tavolo di confronto per discutere degli obiettivi di qualità e delle tariffe del servizio rifiuti e delle difficoltà che queste norme stanno provocando ai comuni e ai gestori del servizio.
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Re: ANPCI SU ARERA

Messaggioda lucio guerra » 31/01/2020, 14:42

... Si dica chiaramente se si intende sottrarre il servizio rifiuti alla competenza del comune ed attribuirlo ad una autorità di ambito,.....

PIU' CHIARO DI COSI !!!!!!!

l'anno 2020 in materia TARI sarà un bagno di sangue, oltre l'ENORME LAVORO che stiamo facendo tutti per fornite i dati richiesti da ATO-ARERA, che non porteranno a mio avviso nessun miglioramento ne come servizio ne come costi ma ha sostanziali modifiche dei PEF e della ripartizione dei Costi Fissi e Variabili

Ma questo non interessa a nessuno, interessa solo preparare bene il terreno (facendo lavorare gli altri) per l'imminente passaggio del servizio rifiuti alle autorità di ambito/gestori
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Re: ANPCI SU ARERA

Messaggioda Kaleb » 31/01/2020, 17:06

Tanto più che l'istituzione, l'ordinamento e l'organizzazione degli ATO sono rimesse dalla legge alla competenza legislativa della Regione: non esistono in tutte le Regioni, non hanno la stessa configurazione né lo stesso ambito territoriale. Ed è proprio fallace l'idea che un ente terzo possa sindacare, in sede di validazione, i costi realmente sostenuti dal gestore, in base ad un appalto o concessione precedente e che il Comune ha definito (le modalità di erogazione del servizio possono essere diverse o migliori rispetto a un altro territorio: se l'ATO non me li valida che faccio?).
Ma se ARERA non sapeva neanche che i Comuni gestissero le tariffe TARI e i rapporti con gli utenti (contribuenti)? È detto tutto.. È uno schifo che l'ANCI non salga sulle barricate! Con che faccia si giustifica ancora la norma di legge sulla copertura del 100% del costo, mentre fa agire un'autorità surrettiziamente contra-legem?
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