Buongiorno a tutti. Avrei un quesito relativamente alla copertura del quadro economico di un’opera a seguito di quanto sta accadendo nel mio posto di lavoro.
Sono stata contatta nelle settimane scorse dal colleghi dei lavori pubblici poiché dovevano impostare una determina a contrarre per una piccola opera pubblica (esigibilità interamente nel 2022) approvando il progetto, dando però solo una copertura parziale al q.e.. Ho fatto loro presente che per una spesa di investimento deve essere interamente coperta fin dall’attivazione del primo impegno (principio contabile applicato 4/2, paragrafo 5.3.3) e che anche per esigenze del nostro gestionale era necessario prenotare l’intera spesa.
Loro hanno risposto che nella parte B del q.e. sono presenti opzioni ex art. 106, comma 1, lett. a), del D.Lgs. n. 50/2016 (in sostanza maggiori lavori che l’ente si riserva, a suo insindacabile giudizio, di dare all’operatore economico aggiudicatario) che non è detto vengano affidate, loro si riservano la facoltà, quantificano l’importo, ne tengono conto per il CIG, espongono il valore nel q.e., ma poiché è un’opzione ritengono di non dovergli dare copertura. Ho ribattuto che proprio perché è una facoltà che si riserva l’ente, e tale facoltà può essere esercitata in qualsiasi momento, si deve dare copertura alla stesa, in base al paragrafo 5.1 sempre del principio 4/2 e collegandosi al fatto che si tratta di un’opera.
In questi giorni è giunta la famosa proposta di determina in cui approvano il progetto, espongono il q.e. e danno atto che lo stesso era coperto per un determinato importo da un’entrata vincolata del Ministero, senza specificare cosa avrebbe coperto il resto del q.e. e prenotando solo ed esclusivamente l’importo del trasferimento ministeriale, che copre parte A, iva su A e un paio di prestazioni professionali. Tutto il resto è senza copertura (imprevisti, fondo incentivante, opzioni).
Alle mie rimostranze in merito alla mancata copertura del quadro mi è stato risposto che non sono presenti nel capitolo risorse sufficienti a coprire le opzioni di quella proposta e delle altre che stavano redigendo (di importo complessivo elevato, praticamente più opzioni che affidamenti), più i lavori che dovrebbero venire avanti nel breve periodo, e hanno ribadito che per loro non devono essere coperte. Se riceveranno soldi in futuro (il che non è detto), valuteranno se attivarle.
Ho provato a documentarmi sulla questione specifica, ma il 118 e il TUEL non trattano questo punto e neanche il codice degli appalti lo fa. Ho chiesto ad ex colleghi di altri enti e quasi nessuno ha avuto a che fare con queste opzioni ex art. 106, comma 1, lett. a), chi ci ha avuto a che fare concorda con il fatto che devono essere coperte fin dall’inizio.
Ho trovato un articolo su internet di una rivista giuridica che mette in guardia dall’uso di queste opzioni (proprio perché potrebbero provare a nascondere mancate disponibilità finanziarie) e invita l’anticorruzione a vigilare in merito.
Ho valutato di chiedere un cambio nel q.e. (= togliere le voci opzionali) in modo che vengano rappresentate solo le spese del lavoro principale, ma non so neanche se la cosa avrebbe senso poiché:
1) non ho idea se vi sia l’obbligo di esporre queste opzioni in q.e.;
2) la sostanza non cambierebbe.
A qualcuno/a è mai capitata una cosa simile?