da giuseppefrancesco » 19/11/2015, 14:58
Buongiorno a tutti
Nel Comune (in cui non c’è la distribuzione di metano) si sta pensando di dare in concessione il servizio di distribuzione di GPL, utilizzando la rete di tubazioni installata in occasione di recenti lavori di asfaltatura.
Il Comune è piccolo (700 abitanti) e l’utenza è limitata (se va bene saranno 40/50 famiglie), essendo circoscritta al concentrico.
Si pensa, quindi, a una concessione (affidata con gara) in cui l’aggiudicatario fornisce il GPL, che immagazzina in adeguato serbatoio (da lui fornito) , e, utilizzando la rete comunale, lo distribuisce e lo vende agli utenti che vogliono allacciarsi.
I rapporti economici intercorrono esclusivamente tra cittadino e concessionario (bollette, fatture, contatori, etc.) e il Comune vi è del tutto estraneo.
Per quanto riguarda i rapporti tra Comune e Concessionario, si sono delineati due punti di vista, sui quali si vuole far chiarezza per poi decidere.
a): Il Comune non vuole speculare, e ogni economia ipotizzabile nell’operazione deve andare a beneficio della popolazione e non del Comune. Per cui al concessionario non si chiede alcun canone da corrispondere al comune.
b) Fermo restando il’obiettivo primario del beneficio della popolazione, e pur non volendo speculare, un canone, seppur minimo, deve essere dovuto,, quantomeno per ristorare il Comune dei costi sostenuti per gli investimenti di sua competenza (realizzazione della rete (tubazioni, scavi etc).
Premesso che è evidente che il Comune non si arricchisce con tale canone, e che si preferisce che eventuali economie del concessionario si riversino sulle condizioni economiche offerte all’utente – cittadino, in sintesi la domanda è questa:
ritenete opportuno non far pagare alcun canone, o si rischia danno erariale nel concedere al concessionario, che non ha sostenuto alcun onere di investimento (tranne l’installazione del il serbatoio) una rete di distribuzione?
Non vi dico come la pensi personalmente, per non influenzarvi
grazie