Debito fuori bilancio per spese prevedibili è danno erariale

Debito fuori bilancio per spese prevedibili è danno erariale

Messaggioda Moderatore Tutto PA » 01/03/2016, 10:23

La sentenza n. 5/2016 della Corte dei Conti Molise, sezione giurisdizionale, ha riconosciuto la responsabilità amministrativa dei responsabili tecnico-finanziari e dei consiglieri che, approvando un debito fuori bilancio riconducibile a spese prevedibili e programmabili anticipatamente, causano all’amministrazione pubblica un danno erariale.

Secondo quanto previsto dal TUEL, l’ente può ricorrere a un debito fuori bilancio esclusivamente “nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l'ente, nell'ambito dell'espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza” e “solo in presenza di eventi eccezionali o imprevedibili […] per la rimozione dello stato di pregiudizio alla pubblica incolumità” (artt. 191 e 194, lettera e).

Riprendendo quanto stabilito dalla normativa, i giudici hanno evidenziato che nel caso in questione «non ricorrevano gli estremi […] trattandosi di attività assolutamente non urgenti, non solo prevedibili, ma facilmente programmabili e realizzabili» con la procedura ordinaria (nello specifico si trattava di spese sostenute in commemorazioni annuali di martiri, pranzi in ristoranti e generi alimentari).

La Corte ha, quindi, rilevato la responsabilità amministrativa dei funzionari e dei consiglieri coinvolti, condannandoli a risarcire il danno patrimoniale sofferto dall’ente a causa della loro “somma negligenza, imperdonabile leggerezza ed evidente incuria degli interessi pubblici”.
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Re: Debito fuori bilancio per spese prevedibili è danno erar

Messaggioda SOLVECOAGULA » 01/03/2016, 18:15

Direi che è il minimo.
Credo che il fattore predominante sia stata la non urgenza e la non indispensabilità, più che la prevedibilità.
Che poi per i pranzi in ristorante parlerei più di pianificabilità, più che di prevedibilità. Prevedibile o non prevedibile è se domenica nevicherà. Un pranzo non è prevedibile, è deciso o deliberato.

Dico che è il minimo, perchè da dipendente pubblico, quando vedo che in un pseudopaese si punisce con legge un Ente perchè in ritardo con le fatture per appalti (!!!), non consentendogli di assumere personale (!!!) (ovvero si punisce il mercato del lavoro per ritardi sul mercato degli appalti... il che mi suona come se ad uno che mangia troppi dolci si impedisce di mangiare verdura), mi vien da pensare che se si dovesse proporzionalmente punire l'Ente che decide discrezionalmente qualcosa di opzionale rispetto al necessario, epperò non provvede alla regolarità amministrativo contabile, si dovrebbe come minimo scioglierlo nell'acido.

Poi, per inciso, la norma per cui i ritardi nei pagamenti si traducevano in divieti d'assunzione è stata dichiarata incostituzionale per sproporzionatezza e mancanza di nesso fra infrazione e sanzione (e te credo!). Ma mi serviva come base per il ragionamento.
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Re: Debito fuori bilancio per spese prevedibili è danno erar

Messaggioda francescaromana » 02/03/2016, 7:55

Buongiorno.sebun debits fuori bilancio non comporta maggiori spese rispetto alla spesa originaria, non c'e danno erariale,giusto? La communicazione alla cdc va fatta comunque?
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Re: Debito fuori bilancio per spese prevedibili è danno erar

Messaggioda SOLVECOAGULA » 02/03/2016, 11:02

francescaromana ha scritto:Buongiorno.sebun debits fuori bilancio non comporta maggiori spese rispetto alla spesa originaria, non c'e danno erariale,giusto? La communicazione alla cdc va fatta comunque?


Non comprendo cosa intendi per spesa originaria.
Un esempio di maggiori spese sono senz'altro gli interessi passivi per il passare del tempo dovuto all'inerzia dell'apparato dell'Ente, per es. Questi, come più volte chiarito, non sono mai riconoscibili in consiglio, poichè dal "passare del tempo ulteriore" rispetto alla scadenza della legittima pretesa da parte dell'avente diritto l'Ente manifestamente non può avere nessun vantaggio.

Precisando che stiamo comunque parlando della lettera e) dell'art. 194 del Tuel, premesso che la lett. a) è un mero prendere atto di una sentenza e non implica alcun potere di valutazione sulla riconoscibilità o meno, la discriminante del danno erariale, se c'è o non c'è, non è la maggiore spesa rispetto ad un qualcosa, ma se, nonostante l'irregolarità amministrativo contabile della mancanza dell'autorizzazione alla spesa con costituzione di regolare vincolo sul bilancio (leggi: impegno), l'Ente si è comunque avvantaggiato e arricchito.
- se si (o meglio: nella misura in cui si è arricchito e avvantaggiato)-> debito riconoscibile
- se no -> debito non riconoscibile (e la deliberazione consiliare di non riconoscimento andrebbe comunque fatta).

Oltre al vantaggio e arricchimento è necessaria la quantificabilità e quantificazione di simile arricchimento, altrimenti non c'è legittimazione perchè non c'è paragone.

In altre parole, il Consiglio non può riconoscere un debito fuori bilancio perchè grazie alla spesa illegittimamente assunta ha delle percezioni sull'arricchimento. Magari giustificando che grazie alla spesa l'Ente ha guadagnato su un fronte dell'immagine et similia di cui il valore è intestimabile o addirittura talmente alto che è inquantificabile.

Deve essere: ho speso mille ma la collettività si è arricchita per più di mille.

Ovvero possono essere messe anche a confronto, sulla bilancia, la spesa quantificata e elementi non quantificabili, ma questi ultimi sono quelli che la legge cita testualmente, ovvero sicurezza, incolumità dei cittadini ecc. e non i mirrorclimbing autoreferenziali fra funzionari e amministrazione del tipo "gonfiamo il linguaggio della deliberazione per impressionare la collettività, così tutti ci credono".

La deliberazione va sempre e comunque inviata alla CdC, anche quella di non riconoscimento.
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