Il DL n. 138/2011 ha istituito l’obbligo, anche per le Regioni italiane, di dotarsi di un collegio dei revisori dei conti a partire dal 1/2/2012, con obblighi di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell’ente.
Tuttavia, il decreto lasciava ampia autonomia alle assemblee legislative regionali in merito alla selezione dei candidati, in merito alla durata e ai compiti della carica, nonché in merito ai compensi dei membri del collegio.
A tentare di uniformare la situazione molto variegata venuta a crearsi, è intervenuto il DLgs. n. 126/2014: con l’introduzione di alcuni vincoli di legge, è stato stabilito che
• il criterio per la selezione dei membri del collegio consiste nell’estrazione a sorte;
• i candidati devono possedere alcuni requisiti fondamentali per poter essere inseriti nelle liste di estrazione (formazione ed esperienza professionale, garanzie a tutela dell’indipendenza e dell’obiettività dei comportamenti…).
Nonostante gli accertati miglioramenti, la situazione presenta ancora criticità da risolvere così come evidenziato da un’analisi dell’Ancrel (ad esempio, tempi inadeguati per l’elaborazione di relazioni e pareri, e compensi non proporzionati pur essendo richiesta l’esclusività dell’incarico).