"...chi non l’ha già fatto — sottolinea — dovrebbe vergognarsi»..."paolo coppola
https://paolocoppola.wordpress.com/"...Non lamentarti. Non criticare. Rimboccati le maniche e datti da fare.."
Un vero Trumpiano... chi s'è già rimboccato le maniche (vedi come sopra riportato i nuovi mille adempimenti) cosa si deve rimboccare le mutande...
c'è da vergognarsi per la data (12 agosto) ed altri mille motivi
http://www.techeconomy.it/2016/08/09/ca ... uci-ombre/Seppure il percorso partecipato sia stato apprezzato da più parti, alcuni hanno additato il parere finale come il colpevole dell’aver fatto saltare la tanto annunciata
data del 12 agosto che alcuni (improvvidamente, ndr) avevano annunciato in modo sensazionalistico come l’abbandono della carta da parte della PA. “Un episodio, gravissimo, è questa richiesta agostana di sospensione del DPCM 13 novembre 2014 (contenente le regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici) –
Solo luci dunque e nessuna ombra?
Ahimè no: in particolare un aspetto è fonte di preoccupazione. Significativamente la condizione che reca proprio il numero 17 (a voler essere scaramantici) prevede tale indicazione: «al fine di garantire l’aggiornamento delle regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici, si disponga la sospensione dell’efficacia del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 novembre 2014 per un tempo congruo all’emanazione di nuove regole tecniche pienamente conformi alle disposizioni del Codice». Tale profilo non proviene dalle indicazioni della società civile, che, anzi, in senso diverso, aveva sottolineato la necessità di non abrogare e mantenere il comma 2 dell’art. 71, ossia la necessità di chiarire che le regole tecniche vigenti restano in vigore fino all’adozione delle nuove regole tecniche, indicazione peraltro presente anche nel parere stesso, in specifico nell’osservazione hh), ritenuta «utile a garantire certezza del diritto e fugare eventuali dubbi interpretativi». Ecco, a mio avviso, al riguardo è assolutamente necessario che nel decreto legislativo che verrà approvato in via definitiva dal Governo siano previsti tempi brevi e certi, senza tradurre semplicemente l’indicazione fornita dalla Camera in una sospensione di efficacia del d.p.c.m. (la cui applicazione è fondamentale per l’innovazione e digitalizzazione delle Amministrazioni Pubbliche) fino a nuove regole tecniche pienamente conformi al nuovo CAD, che rischia di trasformarsi di fatto in una sospensione sine die e di minare, così, la certezza del diritto e l’effettività del futuro digitale del Paese, oltre ad inficiare tutto il buono che contiene questo parere e la credibilità di tutto il resto. Basta leggere i commenti in rete: ci si concentra solo sul punto 17 proprio per la preoccupazione di come verrà concretamente tradotto.
Se esiste ancora qualcuno nella PA che resiste a questa trasformazione, deve vergognarsi e i vertici devono domandarsi seriamente se dietro questa resistenza non ci sia incapacità o, peggio, corruzione