Arma ha scritto:Salve sono un insegnante che esercita l'attività' di revisore in un ente locale, preciso che sono iscritta nel registro dei revisori ma non nell'albo dei dottori commercialisti, vorrei gentilmente un chiarimento sul mio inquadramento a livello fiscale e previdenziale visto che il responsabile dei servizi finanziari del mio ente sostiene che si tratta di reddito da lavoro occasionale e come tale io dovrei calcolare i contributi previdenziali solo sull'importo eccedente i 5000 euro. Infine sostiene che esiste una risoluzione ministeriale in cui si stabilisce che il revisore deve necessariamente operare con partita iva. Con tutto ciò io non sono d'accordo e vorrei gentilmente il vostro supporto con qualche riferimento normativo. Anticipatamente ringrazio.
Rappresenta prestazione resa da non professionista, il compenso rientra nella previsione della lett. c-bis dell'art. 50 TUIR. La prestazione è considerata collaborazione coordinata e continuativa e il reddito assimilato a quello di lavoro dipendente. Il revisore non professionista è soggetto agli obblighi di iscrizione e versamento contributo alla gestione separata Inps - L. 335/1995 - Il contributo è per 1/3 a carico del revisore e 2/3 a carico dell'Ente. Essendo Lei insegnante e quindi dipendente pubblico (art. 1. co. 2, Dlgs n. 165/2011) il compenso dal 1° gennaio 1997 è soggetto alle riduzioni- trattenute da versare all'Erario (art. 1. co. 126, L. 662/1996).
raffaele granitto