PIANO RAZIONALIZZAZIONE SOCIETA'

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Messaggioda iena » 03/03/2015, 0:09

Qualcuno di voi ha già affrontato il problema della redazione del Piano razionalizzazione società partecipate previsto dall'articolo 1 comma 611 della Legge d stabilità 2015.
Il nostro segretario ha demandato (nemmeno a dirlo) al Responsabile del servizio finanze e bilancio l'adempimento però con la sua collaborazione.
L'analisi non delle più semplici ed enti come il mio di piccole dimensioni non hanno certo la struttura e le competenze necessarie al proprio interno. Non abbiamo un ufficio partecipate.
Secondo voi basta prendere in esame gli aspetti di cui al comma 611 oppure l'analisi dovrebbe essere più approfondita.
Secondo me sarebbe importante analizzare i dati di bilancio in modo accurato al fine di verificare se i risultati positivi o negativi siano dovuti ad eventi eccezionali o meno, se gli indici di bilancio possano rilevare problemi o meno alla solidità economico finanziaria della società.
L'nalisi delle società dovrebbe coinvolgere anche gli altri responsabili dell'ente là dove le società partecipate operano nel settore degli impianti sportivi, del trasporto pubblico locale, dello smaltimento rifiuti e il mantenimento o meno delle partecipazioni potrebbe essere anche importante per lo sviluppo economico e sociale del territorio?
Dovrebbe essere creato un gruppo di lavoro?
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Re: PIANO RAZIONALIZZAZIONE SOCIETA'

Messaggioda Paolo Gros » 03/03/2015, 8:43

come detto dipende dalle dimensioni dell'ente
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Re: PIANO RAZIONALIZZAZIONE SOCIETA'

Messaggioda mcmurtry » 03/03/2015, 9:36

Al di là della formalizzazione o meno di un gruppo di lavoro gli spunti che iena ha evidenziato sono del tutto condivisibili.

La norma prevede un solo caso oggettivo di dismissione oggettivo: quello nel quale le società risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiori a quello dei dipendenti.

Dopo di che il resto è lasciato al libero e prudente apprezzamento di ogni singolo ente. E' evidente tuttavia che la decisione di mantenere in vita una società o di continuare a rimanere soci della stessa sarà tanto più giustificabile tanto più le stesse siano funzionali al persegumento delle finalità istituzionali dell'ente, tanto più le stesse, mediante oggettivi dati di bilancio, dimostrino di essere in "buona salute", tanto più le stesse abbiano messo in atto (o, al limite, intendano mettere in atto) reali piani di razionalizzazione dei costi.

Mi resta - tra gli altri - anche un dubbio sulla competenza. La norma parla di sindaci che definiscono e approvano il piano entro il 31 marzo, alcuni commentatori ritengono la competenza dell'organo consiliare.

A me il dettato normativo pare chiaro nella direzione del Sindaco, voi cosa ne pensate?
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Re: PIANO RAZIONALIZZAZIONE SOCIETA'

Messaggioda iena » 03/03/2015, 14:18

La norma secondo me parla di sindaco, potrebbe esserci u dubbio determinato dalla dicitura altri organi di vertice e dal fatto che il Dl.Lgs. 267 fa rientrare tale scelta fra le competenze del Consiglio Comunale, motivo per cui tutti i precedenti adempimenti in tal senso sono stati adottati con delibera di Consiglio Comunale. Chiederemo ai segretari cosa ne pensano.

Vorrei però fare notare che il piano è supportato da apposita relazione tecnica e sarà sulla base di questa che l'amministrazione elaborerà il piano.
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Re: PIANO RAZIONALIZZAZIONE SOCIETA'

Messaggioda mcmurtry » 03/03/2015, 16:37

Credo che, ragionevolmente, il richiamo agli altri organi di governo si riferisca alle altre pubbliche amministrazioni soggette alla norma, quali camere di commercio, università e autorità portuali
Ultima modifica di mcmurtry il 03/03/2015, 18:36, modificato 1 volta in totale.
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Re: PIANO RAZIONALIZZAZIONE SOCIETA'

Messaggioda costanza » 03/03/2015, 18:15

Mi pare di capire che per le Società in house che perseguono fini istituzionali, indispensabili per l'Ente, l'Ente stesso ha l'obbligo di accantonare nel proprio bilancio per il triennio successivo le risorse necessarie al loro funzionamento...la dismissione e quindi il piano operativo di razionalizzazione riguarda le cosidette " scatole vuote", quelle che hanno cda con un numero di componenti superiore ai lavoratori ed altri casi ben individuati..
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Re: PIANO RAZIONALIZZAZIONE SOCIETA'

Messaggioda ullifa » 03/03/2015, 18:28

Nel 2010 era stato fatto apposito provvediemnto che io avevo portato in CC.

http://www.personaedanno.it/index.php?o ... &anno=2015

"...L’art. 1, comma 611, l. di Stabilità 2015 stabilisce che gli enti locali (indica per vero l’organo monocratico quale il Sindaco, anche se la competenza è e rimane del consiglio comunale...

a mio avviso, come sopra detto, dovrà essere la partecipata che dovrà redigere apposita relazione a fondamento del suo mantenimento.

"...Una volta svolta una prima mappatura dell’esistente, occorre che gli approfondimenti contemplino analisi di carattere aziendale ed organizzativo (bilanci, personale, prospettive, ecc.) che mettano l’ente locale (consiglio comunale) nelle condizioni oggettive di poter comprendere se le partecipazioni debbano essere “abbandonate” ovvero, qualora supportate anche da risultati positivi e da scenari futuri positivi, mantenute, se non addirittura rafforzate..."
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Re: PIANO RAZIONALIZZAZIONE SOCIETA'

Messaggioda iena » 03/03/2015, 19:05

Effettivamente Uliffa ha fatto una considerazione giusta chi meglio della sociietà può redigere una relazione con la quale indica le motivazioni per cui deve essere mantenuta.

Io al momento ho chiesto alle società di comunicarmi il numero dipendenti e di trasmettermi, se ne sono in possesso, un piano di razionalizzazione delle spese o ogni altra documentazione ritengano utile ai fini dell'adempimento.

Purtroppo alcune società alle quali partecipa l'ente visti i risultati di esercizio anni precedenti, facendo una breve analisi, per quanto possibile , non presentano certo prospettive positive. Mi ritrovo infatti ad affrontare anche il problema della creazione di un apposito fondo nel quale accantonare una percentuale del risultato negativo di esercizio.
L'ente però fino ad oggi ha voluto mantenere la partecipazione ritenendole utili da un punto di vista strategico e di sviluppo economico dell'intero territorio. Si tratta di società che operano nel settore turistico-sportivo in cui la partecipazione supera il 50%. Porle in liquidazione effettivamente creerebbe gravi problemi alle attività economiche del territorio ma il continuare a mantenerle potrebbe determinare in futuro l'ntervento dell'ente a coprire perdite.

Insomma se la relazione la devo redigere io e devo analizzare solo l'aspetto analisi bilancio in maniera nemmeno troppo approfondita, devo dire che non ci sono prospettive per il futuro di un miglioramento della situazione.

La portata della norma non è di poco conto per chi deve redigere la relazione tecnica.

Propongo di continuare a sentirci in merito allo sviluppo di questo argomento e alle azioni da intraprendere.
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Re: PIANO RAZIONALIZZAZIONE SOCIETA'

Messaggioda mcmurtry » 03/03/2015, 19:07

Presente!
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Re: PIANO RAZIONALIZZAZIONE SOCIETA'

Messaggioda costanza » 05/03/2015, 13:57

La relazione tecnica è rappresentata dal PIANO INDUSTRIALE che la Societa stessa presenta dove comunica in dettaglio le spese dei servizi che svolge per conto del Comune; se la Società è partecipata al 100% e svolge compiti istituzionali per l'Ente , servizi necessari ed indispensabili , credo non ci sia bisogno di altro...Il comune non è tenuto ad alcun adempimento se non accantonare le somme necessarie nel proprio bilancio..
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