Commenta Gianni Trovati su un articolo del 29/7/2015
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Alla fine, il Patto 2015 è diventato “su misura” di ogni Comune, per il suo incrocio con la riforma della contabilità: quest’ultima impone alle amministrazioni locali di accantonare un fondo di garanzia, misurato in base alla distanza che separa le entrate scritte nei bilanci da quelle finite davvero in cassa, e le somme così accantonate saranno sottratte dall’obiettivo “lordo” di Patto.
In pratica, quindi, i Comuni avranno margini di autonomia per scegliere se puntare di più sul fondo di garanzia, che blocca la spesa corrente, o sul Patto, che vincola gli investimenti. "
Puntare?
Peccato la consistenza del Fondo di Garanzia dovrebbe essere CALCOLATA secondo criteri di legge e DEFINITA secondo conteggi CHIARI e MOTIVATI
Adesso salta fuori che il FCDE è uno strumento discrezionale attraverso il quale esercitare delle scelte?
Adesso i "furbetti del conticino" che prima scrivevano entrate non riscuotibili e se le spendevano inizieranno a scrivere entrate inesistenti dichiarandole di dubbia esigibilità (in effetti molto dubbia...) per abbassarsi il patto.
Puntare?? ... Mirate, fuoco!
Buonanotte
Giorgio