Buongiorno,
Quello che sto per chiedere esula dai consueti quesiti sul se e quanto sia dovuto ai segretari (con, senza dirigenti / qualifiche dirigenziali, etc.), ma riguarda una questione più generale, non interessata dalle recenti novità normative.
La domanda è: esiste un limite massimo per i diritti di segreteria che il contraente tenuto alle spese deve versare?
Il Comune è in procinto di stipulare un contratto di concessione del servizio casa di riposo con lavori accessori di ristrutturazione.
L’importo del contratto è stato dererminato in funzione del piano finanziario del servizio, che si sviluppa per 48 anni, per un totale di € 63 milioni di euro.
Applicando il consueto allegato D della L. 604/1962, per il diritto sul valore proporzionale viene fuori una cifra di quasi 96.000 euro di diritti….
Ho paura che la Ditta (che poi è un’ATI) scappi e preferisca rogare dal Notaio, del resto paga lei e scegli lei; abbiamo faticato tanto a trovarne una…
Il Comune non è un grande Comune (2.700 abitanti, anche se abbiamo uno sviluppo commerciale – artigianale che ci assimila a Comuni un po’ più grandi), per cui non ci era mai capitato di aggiudicare un appalto dall’importo così elevato.
Oltretutto si ha paura di cagionare danno erariale nel non introitare le somme previste per legge.
Alternativa: cercare di computare in modo diverso il valore del contratto ?
(ho visto or ora che nel forum vi è un parere ANAC sul valore servizio in concessione, ora vado a leggerlo, ma se comunque il valore è alto, non c’è niente da fare)
Grazie.